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Minacce, botte ed estorsione a Paternò: cinque arresti nel clan Santapaola Ercolano

I carabinieri della compagnia di Paternò hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale etneo nei confronti di 5 soggetti, accusati di estorsione in concorso pluriaggravata.

Il provvedimento, eseguito da circa 50 carabinieri, riguarda Giuseppe Amantea, 53 anni, già condannato quale appartenente alla famiglia mafiosa “Santapaola Ercolano” e fratello di Francesco Amantea, attualmente detenuto e sottoposto al regime del 41 bis. Gli altri arrestati sono Barbaro Messina, 40 anni e braccio destro di Amantea; Filippo Cunsolo, 48 anni, il figlio Rosario, 33 anni, e il nipote Emanuele Consolato Pedalino, 27 anni.

Le indagini sono partite dopo la denuncia presentata nello scorso giugno da un cittadino di Paternò il quale, spaventato dalle pesanti minacce e violenze subite, ha riferito ai carabinieri che il figlio minorenne qualche giorno prima, nel compiere un furto dentro un casolare abbandonato, aveva trovato delle munizioni che aveva consegnato successivamente a Pedalino. Quest’ultimo, accusandolo di aver
rubato anche alcune armi, pretendeva 2 mila euro per il presunto danno subito, colpendo il minore con schiaffi e con un frustino da cavallo.

Il padre del giovane è stato poi  aggredito con schiaffi e pugni da Rosario Cunsolo. La vittima si è rivolta a Barbaro Messina e Giuseppe Amantea chiedendo loro di intervenire quali intermediari per mitigare le richieste di Cunsolo e Pedalino. Messina e Cunsolo hanno però costretto l'uomo a consegnare un acconto di 500 euro. Le indagini, svolte anche attraverso attività tecnica di intercettazione e servizi di
osservazione controllo e pedinamento, hanno permesso di riscontrare le dichiarazioni delle due vittime, nonché di accertare il pieno coinvolgimento di tutti i destinatari di misura nel concorso nell’estorsione.

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