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Energia green e riqualificazione idraulica a Catania, la tesi di un neo ingegnere

Invasare nel lago di Ancipa parte delle acque del torrente Martello sui Nebrodi, sopra Maniace, per aumentare del 20 per cento la produzione di energia pulita delle 5 centrali idroelettriche lungo il Salso e il Simeto, immettere meno Co2 in atmosfera e recuperare 7 milioni di metri cubi d’acqua all’anno. Per fare questo, basta completare i 12 km di acquedotto dal Martello al torrente Cutò (già collegato al lago Sartori, noto come Ancipa, dal nome della diga sul fiume Troina), a sostenerlo è il neo ingegnere Giuseppe Anastasi di Riposto, nella sua tesi di laurea triennale recentemente discussa all’Università di Catania.

«A fermare la realizzazione del canale nel 1990, vicende giudiziarie a parte, è stato l’impatto ambientale sul nascente Parco dei Nebrodi - racconta Anastasi -, ma studi successivi hanno confermato la necessità dell’opera (Indelicato-Misiti, 1995, Università degli studi di Catania-Siciliacque, 2006). L’allacciante Martello è progettato in galleria (5,2 km) e su canale di gronda pensile (6,8 km), dei 12 km previsti 8,2 sono realizzati, per completarlo ne servono altri 3,8 km. Parallelo ad esso c’era progettato quello per il torrente Saracena, che non serve più - ricorda l’ingegnere -, poiché i 2,3 km costruiti devono essere smontati, secondo lo studio dell’Università questi tronconi si possono utilizzare per prolungare il canale Martello, a cui aggiungere altre opere per circa altri 1,5 km».

Per superare l’impatto ambientale, sempre il progetto del 2006 offre spunti interessanti, che l’ingegnere Anastasi ripercorre: «C’è stato un processo di mitigazione naturale, ma serve ricorrere a tecniche d’ingegneria naturalistica, come fasce boscate e mimetizzazione del canale con vernici. Secondo quello studio, il percorso si presta ad essere mimetizzato pure con una green way, un parco lineare didattico per il Parco dei Nebrodi (data la vicinanza ai centri abitati di Maniace e Bronte) o un percorso idro-ciclo-pedonale».

Ricognizioni documentali e dei luoghi, però, ad Anastasi sono serviti per sviluppare il suo progetto di potenziamento della produzione di energia green: «Ogni anno dal Martello al lago di Ancipa arriverebbero 7 milioni di metri cubi d’acqua, secondo l’Università di Catania, e 16 milioni per le stime dell’Enel, gestore sia della diga sia delle 5 centrali idroelettriche operanti lungo l’asta fluviale Salso-Simeto. Dall’elaborazione di questi dati - continua Anastasi - con quelli della produzione attuale, detratta la percentuale di acqua che servirebbe a fini potabili, nella prima ipotesi la generazione di energia pulita dalle turbine delle 5 centrali aumenterebbe del 20 per cento mentre nella seconda del 30. Ciò dimostra i vantaggi che questa opera comporterebbe, oltre ai risvolti positivi socio-ambientali e paesaggistici già illustrati negli studi precedenti».

«Proposta di riqualificazione idraulica e paesaggistica dell’allacciante del torrente Martello al serbatoio di Ancipa» è il titolo della tesi di Giuseppe Anastasi, laureatosi in ingegneria civile e ambientale, all’«Università degli studi di Catania - Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura», che ha avuto correlatori i professori Sebastiano D’Urso e Rosaria Musumeci e relatore il professore Enrico Foti.

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