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Santapaola-Ercolano, colpo al clan: a Catania 30 arresti - Nomi e foto

CATANIA. Decapitato il clan Santapaola- Ercolano di Catania e provincia. Sono stati arrestati reggenti dei vari gruppi mafiosi etnei. Ne emerge una foto della complessa gestione di estorsioni e intimidazioni ai commercianti, detenzione e spaccio di droga e armi. Ma anche equilibri delicati tra i vertici del clan Santapaola e Ercolano e le articolazioni nell’hinterland.

Sono trenta le ordinanze di custodia cautelare su richiesta di questa della Dda, sei dei quali già detenuti per altra causa, e una agli arresti domiciliari. Sono al vaglio degli inquirenti anche una ipotesi di sequestro di persona e reati legati alle armi.

Sono scattate le manette per uno dei reggenti del clan Santapaola Antonio Tomaselli, di 51 anni,  e per tutti i capi delle diverse articolazioni territoriali e di quelli alleati.  Tra gli arrestati ci sono personaggi di spicco del gruppo di San Giovanni Galermo. Salvatore Fiore, Giovanni La Mattina, Antonio Mangano,   Luca Marino, Roberto Marino,  Arturo Mirenda, Francesco Lucio Motta, Christian Paternò. Tra quelli del gruppo della Stazione spiccano i nomi di Angelo Arena, Alfio Davide Coco.

Tra quelli del gruppo di Lineri ci sono Carmelo Distefano,  Carmelo Rannesi,Corrado Monaco. Mentre del gruppo di Giarre sono finiti in manette Orazio Di Grazia , Salvatore Leonardi. Del gruppo di Paternò è stato arrestato  Carmelo Cristian Fallica. Sono finiti in carcere due esponenti del gruppo di Palagonia: Gaetano Fiammetta,  Sebastiano Vespa.

Benché non affiliati, ma ritenuti responsabili  di reati commessi con metodo mafioso per agevolare la famiglia Santapaola-Ercolano sono stati raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare in carcere: Alfio Romeo, Giuseppe Modica. Tra le persone legate alla famiglia Mazzei sono scattate le manette per Alfio Maugeri, Mario Maugeri, Orazio Coppola, Santo Di Benedetto, Carmelo Pantalena Mario Pappalardo. Tra quelli del clan Nardo ci sono: Francesco Caltabiano e  Salvatore Catania, Fabrizio Iachininoto e  Cirino Rizzo.

Nel corso dell’indagine, inoltre, è emersa una diatriba tra Tomaselli e Caltabiano. Proprio quest’ultimo sosteneva che Tomaselli dovessi “pagare gli operai”, con riferimento agli stipendi da versare ai vari affiliati.   Posizioni di rottura tra i vertici della famiglia Santapaola- Ercolano e il clan Mazzei. Santo Di Benedetto avrebbe avviato attività criminali proprie  ad Adrano e Lentini, e per questo aveva avuto dissapori con Alfio Davide Coco, responsabile del gruppo della Stazione, giungendo ad aggredirlo fisicamente. Esponenti della famiglia Santapaola- Ercolano avevano perciò programmato un’aggressione a Di Benedetto che non è stata portata a termine.

Il clan Mazzei, infatti, è stato prima “avvertito”  di tenere un  comportamento per evitare ulteriori e più gravi criticità tra i due assetti di cosa nostra. I boss intercettati sostenevano: “Questa situazione si deve fermare… noialtri non ci siamo permessi mai a fare queste cose fra noialtri… ci sediamo e la discutiamo civilmente... fino a quando non ci sono morti e cose… e questo dobbiamo evitare… ora noi abbiamo un problema con questo… dobbiamo risolvere questo problema che è anche in casa vostra… La nostra storia ci porta che noi abbiamo avuto dei problemi dentro casa nostra e noi stessi li abbiamo risolti… ora questo problema è un problema che pende più da voi… Se uno di noialtri ogni mattina si alza e fa discussioni e non dice niente, mi sembra che è anche giusto che si prenda le sue responsabilità se succede qualcosa. Al mio paese si è detto che quando io ho un problema … me ne vado dal responsabile della mia Famiglia, dal mio principale..”

E ancora: “Vedi che ho un problema con ddu carusu ca ti rissi.. i Cristiani vanno avvisati!... Quando noialtri abbiamo avuto Angelo e 'mbare, Angelo ha pagato per tutti gli sbagli che ha fatto! Lui infatti prendeva le decisioni lui solo, non si considerava nessuno completamente… e là è stata la stessa cosa.. tutti quanti si sono seduti... E si chiamava Santapaola… si chiamava Santapaola, non si chiamava con un altro cognome… questo, per farti capire... perché quando muore un Santapaola … viri ca fa sgrusciu … e questi sono gli esempi che abbiamo dato per gli sbagli che ha fatto”.

 

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