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Catania, scontro sulle spoglie del Ponte Gioieni

CATANIA. Sulle «spoglie» del Ponte Gioieni, ancora uno scontro tra centrodestra e amministrazione comunale. I capigruppo di Pdl, Tutti per Catania, Manlio e Alessandro Messina, con il collega di Grande Catania-Mpa Mario Chisari hanno infatti presentato ieri un'interrogazione in cui sollevano dubbi sulla mancanza «dell'obbligatoria mappatura del sottosuolo nella zona dei lavori».
E ancora: «Solo ora l'amministrazione si è decisa a convocare una conferenza dei servizi ammettendo, per bocca dell'assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco, che lo spostamento delle tubature dell'Asec sarà più complesso di quanto previsto». Replica l'assessore Bosco: «Stanno montando un caso che non esiste, ma nel gioco delle parti anche questo ci sta. In quell'area, i sottoservizi (le reti elettriche, idriche, del gas e delle comunicazioni, ndr) sono totalmente conosciuti e lo sono da tempo. Chi conosce un cantiere, sa bene che si tengono frequentemente riunioni di coordinamento tra le varie compagnie. Noi, peraltro, saremmo potuti restarcene a guardare e, invece, no. Continueremo a monitorare la situazione. Sappiamo, altresì, che solo l'azienda del gas dovrà spostare le proprie tubature in un tratto, davvero insignificante rispetto alla portata dell'opera».
Polemizzano i tre esponenti di opposizione: «Proprio riferendoci alle capacità predittive della giunta Bianco, ci chiediamo se la "fulminea" decisione di abbattere il ponte e di iniziare i lavori per la creazione di una rotonda, e si paventa anche un sottopassaggio, sia conforme al regolamento comunale dei sottoservizi che obbliga l'amministrazione a concedere l'autorizzazione ai lavori di scavo solo ed esclusivamente dopo che l'azienda operante abbia presentato la mappatura preventiva, con tutti i relativi sottoservizi, della porzione di sottosuolo interessata dai lavori». «Questo particolare obbligo - proseguono Manlio Messina, Mario Chisari e Alessandro Messina - serve proprio a evitare sorprese come quella ammessa dall'assessore Bosco, in grado di pregiudicare la durata dei lavori e prolungare i disagi per i cittadini».
I tre capigruppo concludono: «È inammissibile, come candidamente confessato dall'amministrazione, che non si sia in grado di stabilire una data certa per la conclusione dei lavori. Non vorremmo che gli annunciati brevi disagi per i catanesi si trasformino in un semieterno inferno di traffico e imbottigliamenti quotidiani». Ma Luigi Bosco ribatte: «Sanno bene che questo intervento è stato imposto da esigenze antisismiche e di tenuta del cavalcavia. Molto peggio sarebbe stato se avessimo puntato sul consolidamento della struttura, perché questo avrebbe imposto la chiusura totale della circonvallazione mandando davvero in tilt il traffico cittadino. Sul progetto di sottopasso automobilistico, costerà meno di altri e sarà perfettamente efficiente come, d'altronde, quello di via Fleming».

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