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Maxisequestro da oltre due milioni di euro a Catania: confiscati i beni a Strano Stellario

CATANIA. Le aziende erano fittiziamente intestate alla moglie, ma riconducibili ad Antonino Strano Stellario, esponente del clan «Pillera-Cappello», organizzazione criminale che opera in provincia di Catania.
Antonino Strano Stellario, 60 anni, meglio conosciuto come «Nino figghiu pessu» è stato condannato più volte per associazione mafiosa. È in carcere dove sta scontando una condanna a 13 e mesi 4 di reclusione emessa in primo grado l’ anno scorso dal Tribunale di Catania. La Dia di Catania ha disposto la confisca di beni, mobili e immobili, tra cui due società con sede a Catania la «Rapisarda Costruzioni» e la «Tecnocem srl», beni del valore stimato in oltre due milioni di euro. Oltre alle imprese sono stati colpiti dalla confisca dodici rapporti bancari, aventi consistenza e disponibilità complessiva pari a circa 210.000 euro, tra denaro contante e polizze assicurative, quattro immobili e un’auto di grossa cilindrata.
Le indagini patrimoniali avviate dalla Direzione Investigativa Antimafia e scaturite dall’utilizzazione degli strumenti di analisi dei flussi finanziari in possesso della struttura antimafia a contrasto del riciclaggio di denaro, hannoportato alla luce oltre che anomali movimenti bancari per centinaia di migliaia di euro, anche consistenti profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dai soggetti indagati, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita acquisizione patrimoniale. I beni erano già stati sequestrati con un provvedimento del Tribunale etneo nel dicembre del 2012.
Il provvedimento di confisca dei beni è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania. Il ruolo di capomafia di Antonino Strano Stellario è stato più volte sottolineato da diversi collaboratori di giustizia, un tempo organico della cosca catanese dei Pillera-Cappello.

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