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Catania, processo a Loris Gagliano L’accusato rifiuta la terapia

CATANIA. Per completare la perizia psichiatrica su Loris Gagliano i tecnici incaricati dalla Corte d'Assise d'Appello di Catania chiedono altri 60 giorni. E' stata questa la richiesta che ieri, durante l'udienza, i giudici hanno riferito alle parti di avere ricevuto a firma del criminologo Francesco Bruno e dello psicologo Bruno Calabrese. Il procedimento è quello che si sta celebrando in secondo grado per il duplice omicidio di Stefania Noce e del nonno, avvenuto a Licodia Eubea il 27 dicembre 2011, per opera di Gagliano, attualmente detenuto nel carcere aretuseo.
"La perizia in corso - ha dichiarato il presidente della Corte Luigi Russo - è complessa. Il collegio peritale ha chiesto una proroga di 60 giorni. La settimana scorsa, poi, la direzione della casa di Siracusa ha segnalato il disagio del personale a contatto con l'imputato, che non collabora per la somministrazione della terapia. Secondo loro bisognerebbe monitorare h24 la persona in una struttura apposita". Ed è proprio uno dei due esperti della Corte a suggerire il trasferimento del giovane nel carcere di Rebibbia, anche per agevolare il contatto tra i periti e il detenuto.
Soluzioni, queste, fortemente osteggiate dagli avvocati di parte civile secondo cui il processo dovrebbe essere dichiarato concluso. Per i legali dei familiari della vittima, "Gagliano ha già detto di volere ritirare il ricorso in Appello. Come la Corte ha ammesso la revoca del difensore, che ha poi provveduto a rinominare d'ufficio, così deve tenere in considerazione la richiesta di rinuncia al secondo grado".
I giudici, dopo essersi riuniti in camera di consiglio, hanno deciso di concedere la proroga richiesta e di fare continuare il procedimento. "La competenza al trasferimento - ha detto il presidente Russo - dell'imputato è del dipartimento di amministrazione penitenziaria. La Corte potrà sollecitare per la struttura di Roma anche per ragioni pratiche. Chiederemo ai periti di stilare un calendario degli incontri con Loris Gagliano e a mettere a disposizione delle parti quanto concluso". L'avvocato difensore, Giuseppe Rabbito, ha chiesto ai giudici che i colloqui vegano videoregistrati. Intanto i genitori di Stefania Noce hanno voluto fare sentire la loro presenza attiva al processo consegnando alla Corte una lettera.

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