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Catania, insegne: perdita secca di 3 milioni l’anno

L’esponente di Ncd: «Impossibile fare una seria lotta all’abusivismo, in quanto in campo sono schierati appena due vigili»

CATANIA. "Il Comune perde almeno 3 milioni di euro l'anno, perché non riesce a incassare i tributi sulle insegne pubblicitarie esterne. Pagano, insomma, soltanto i soliti noti. Abbiamo appena due vigili per contrastare una forma di evasione che raggiunge il 70 per cento!".
Salvo Tomarchio, presidente della commissione consiliare Finanze di Palazzo degli Elefanti, lancia l'allarme per i mancati incassi dell'ente "che - sottolinea l'esponente di Nuovo Centrodestra - costituiscono pure un elemento di concorrenza sleale tra titolari di esercizi commerciali e locali, in quanto alcuni versano somme neppure eccessive e molti altri no".
Tomarchio esclama: "Ancora mercoledì, abbiamo tenuto sulla questione un'ultima riunione di commissione. In precedenza, avevamo ascoltato pure Marco Consoli (vicesindaco e assessore alla Polizia municipale, ndr) che aveva preso atto delle nostre osservazioni e assicurato interventi per rafforzare il servizio. Abbiamo proposto che la città venga divisa in quattro zone e che in ciascuna operi una pattuglia antievasione. Non ne abbiamo saputo più nulla. Siamo pronti a chiedere un Consiglio straordinario sull'argomento, se non avremo risposte".
Il presidente della nona commissione, composta pure da Santi Bosco, Daniele Bottino, Giuseppe Catalano, Carmelo Coppolino e CarmeloNicotra, lamenta: "Non è certo difficile recuperare le somme dovute, basterebbe solo potenziare il controllo del territorio. Diversamente, come si fa...?".
Altro fronte, le affissioni. Che sono, ormai da mesi, "tormentone" del gruppo consiliare di lavoro guidato da Salvo Tomarchio: "Per quanto tempo ancora dovremo accettare che qualcuno sporca Catania con la pubblicità e neppure paga?", si chiede polemicamente il consigliere di opposizione che invoca l'abbattimento "di tutti i cartelloni fuorilegge, collocati in contrasto con il codice della strada". Tomarchio spedisce, infine, un "sollecito" all'assessore comunale alle Finanze, Giuseppe Girlando: "Abbiamo calcolato che esistono almeno seicento tabelloni abusivi, ma noi discutiamo ancora di Piano regolatore della cartellonistica. Non possiamo restare cinque anni a parlare! A questo proposito, la commissione ha presentato una mozione per chiedere di sapere a che punto siamo".

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