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Catania, marocchino ucciso a colpi di pietra: condannato un connazionale

Il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite fra i due, che erano parcheggiatori abusivi nella zona del Teatro Bellini, per la spartizione di soldi

ROMA.  Il Gup Francesca Cercone ha condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione il marocchino Nabil Ljghel, 26 anni, per l'omicidio del connazionale Salam Fouzaai Mohamedff Batnini commesso con colpi di mattone lavico alla testa nel rione San Berillo di Catania  il 26 gennaio del 2013. Secondo l'accusa, il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite fra i due, che erano parcheggiatori abusivi nella zona del Teatro Bellini, per la spartizione di soldi. Non è stato chiarito se la somma fosse il provento della loro attività illegale o del furto di una borsa che la vittima aveva rubato poco prima a una ragazza.

Le indagini dei carabinieri di piazza Dante, coordinati dal sostituto procuratore Angelo Busacca, hanno permesso di risalire al presunto omicidia anche grazie alla testimonianza di un transessuale che si prostituiva nella zona. L'imputato, difeso dall'avvocato Pier Francesco Iannello, ha sempre sostenuto di essersi difeso dall'aggressione del suo amico.
Il pm Buscca, durante il processo che è stato celebrato col giudizio abbreviato, aveva chiesto la condanna a 16 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche per la giovane età e per il contesto in cui avvenne il fatto..

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