CATANIA. Il Catania partorito nel mese di gennaio sembra un'altra squadra e vince. Una metamorfosi grazie alle azzeccate incursioni nel calciomercato di riparazione del neo direttore sportivo Daniele Delli Carri. La formazione rossazzurra, per la prima volta in oltre dieci anni di gestione Pulvirenti, scopre il bello del made in Italy con una formazione per dieci/undicesimi autarchica, unica eccezione Rinaudo: gli stranieri sono stati relegati in panchina e della affollata colonia argentina ne erano presenti appena tre. Un segnale di svolta importante, necessario per adeguare l'organico alle caratteristiche del torneo di serie B, nel quale i sudamericani hanno dimostrato di non essersi adattati e, probabilmente, di non potersi adattare per le caratteristiche tecniche.
Il Catania «operaio», invece, ha disputato una prestazione senz'altro incoraggiante e che fa ben sperare per il futuro. Alla pur volenterosa Pro Vercelli è stato dato pochissimo spazio e la squadra di Scazzola di presentava con un vantaggio in classifica di dieci punti. Una differenza che sul campo non si è assolutamente notata perché il Catania 2015 sembra ben alta cosa rispetto al Catania 2014. Una rondine non fa primavera, naturalmente: bisogna verificare la continuità e la consistenza di questa nuova squadra già dal prosismo avversario, sabato pomeriggio al Massimino scenderà il Perugia.
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