CATANIA. Tra il marzo ed il novembre del 2013 avrebbero compiuto all'interno del porto di Catania 11 furti di altrettanti autoarticolati carichi per lo più di generi alimentari, per un valore complessivo che si aggira intorno agli 800mila euro, che sarebbero stati rivenduti a ricettatori. L'organizzazione è stata smantellata dalla Squadra Mobile di Catania in una operazione, coordinata dalla Procura etnea, denominata "Waterfront", sfociata nell'emissione una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 persone. Gli arrestati sono diciotto. Dodici sono finiti in manette, due erano già detenuti e quattro sono stati posti agli arresti domiciliari.
Due persone sono sfuggite all'arresto. Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo di furto, rapina con sequestro di persona, ricettazione simulazione di reato. Le indagini sono cominciate nei primi mesi del 2013 dopo la presentazione di alcune denunce per il furto di semirimorchi nell'area portuale. L'organizzazione avrebbe reperito trattori stradali a cui venivano agganciati i semirimorchi che erano stati appena scaricati dalle vani giunte
in porto quando il dipendente della compagnia era impegnato nella trazione di un altro semirimorchio. Ogni semirimorchio rubato conteneva merce del valore di circa 100mila euro. Nella fase successiva al furto l'organizzazione avrebbe provveduto a trovare i ricettatori per la merce.
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