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Confiscati beni per 600 mila euro a un presunto boss dello spaccio di Catania: dichiarava 10 euro di reddito

CATANIA. Beni per un valore di circa 600.000 euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Catania, a Salvatore Laudani, di 35 anni, presunto appartenente al clan mafioso dei Pillera-Puntina, ufficialmente nullatenente: fino al 2008 dichiarava al fisco un reddito annuo 10 euro. Sigilli sono stati posti a due immobili e due società, una edile e l'altra del settore degli articoli di cartoleria.

Laudani, ritenuto il referente della cosca per il traffico di droga, era stato arrestato nel 2012 con l'accusa di aver finanziato l'acquisto in Olanda di quasi 15 chilogrammi di marijuana e successivamente condannato, in primo grado, a cinque anni di reclusione. Le Fiamme Gialle hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania. Nello stesso tempo i giudici hanno anche disposto nei confronti dell'uomo la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per due anni e sei mesi.

Indagini dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno accertato accertato un illecito arricchimento della famiglia Laudani. Nell'ultima dichiarazione dei redditi di Salvatore Laudani, presentata nel 2008, si indicava un reddito di appena 10 euro, mentre, l'uomo, fino al suo arresto, sarebbe stato in grado di provvedere al regolare versamento di rate mensili dell'importo di 2.000 euro per un mutuo acceso per l'acquisto di due immobili.

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