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"Trafficanti di viaggi della speranza": 11 arresti a Catania

CATANIA. Un'organizzazione a carattere transnazionale, operante in Italia, Libia, Eritrea ed altri Stati nordafricani, che favoriva l'immigrazione clandestina in Europa, con sbarchi nel nostro Paese, è stata sgominata dalla Squadra mobile di Catania e dallo Sco.

La Polizia di Stato ha arrestato 11 eritrei. L'inchiesta della Procura distrettuale di Catania ha fatto luce anche su un naufragio che ha provocato la morte di 244 persone. Sull'operazione ci sarà una conferenza stampa alle 10.30 nella sala conferenze della Procura.

Farebbero parte della più grande organizzazione di trafficanti di 'viaggi della speranza' gli undici eritrei arrestati dalla polizia di Stato, con squadra mobile e Sco, coordinata dalla Procura di Catania. Avrebbero organizzato oltre la metà degli sbarchi in Italia che sarebbero salpati dalla Libia. Tra gli arrestati anche l'esponente ai vertici dell'organizzazione che è stato catturato in Germania. La polizia a Catania avrebbe 'liberato' alcuni ragazzini che erano rinchiusi in un basso della città.

L'operazione è stata denominata «Tokhla»', che in eritreo vuol dire sciacallo. Gli arrestati sono ritenuti i componenti dell'organizzazione responsabile della traversata conclusa con il naufragio di una imbarcazione avvenuto al largo delle coste libiche tra il 27 e il 28 giugno scorso e che ha causato la morte di 244 persone. L'organizzazione avrebbe inoltre, secondo quanto accertato, organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiane tra maggio e settembre 2014. Gli eritrei sono stati arrestati in Sicilia, Lombardia e Lazio. L'indagine è stata avviata il 13 maggio scorso, con l'arrivo a Catania, nell'ambito dell'operazione 'Mare Nostrum', della nave Grecale della Marina militare con a bordo 206 migranti di varie nazionalità e 17 cadaveri di migranti. Le indagini hanno consentito di accertare l'esistenza di una organizzazione transnazionale, che opera sia in Italia che in Libia, Eritrea e in altri paesi nord africani. Fra gli arrestati, Measho Tesfamariam, 29 anni, bloccato in collaborazione con la polizia tedesca a Munchenberg, è ritenuto tra gli organizzatori delle traversate e uno dei responsabili di quella conclusasi con il naufragio del 27-28 giugno. Dell'uomo gli investigatori vennero a sapere anche dalle dichiarazioni di parenti delle vittime del naufragio, che tentarono di contattarlo. Gli eritrei arrestati avrebbero avuto compiti di supporto logistico ai migranti e agli scafisti in arrivo dalla Libia per aiutarli a fuggire dall'Italia verso il Nord Europa. Nel corso dell'esecuzione dei provvedimenti di fermo, durante un controllo eseguito in uno stabile in via di Prima, a Catania, in un sottotetto la cui porta era chiusa a chiave furono trovati nove sedicenti somali, otto dei quali minorenni, che erano stati rinchiusi in attesa che i parenti inviassero il denaro per il loro trasferimento dall'Italia. In quella occasione fu arrestato Yemane Andemariam, di 36 anni, ritenuto responsabile di sequestro di persona e favoreggiamento della permanenza clandestina.

 

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