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Jobs Act, Cgil e Uil: Catania dice addio a 10 milioni

Giacomo Rota e Fortunato Parisi: «È quanto verrà a perdere il Comune per la legge di stabilità. Ciò produrrà un effetto potentissimo ed è facile intuire di che tipo»

CATANIA. Nord e Sud dicono “no” alla politica del Governo Renzi. E lo fanno con il grande sciopero generale del 12 dicembre. “Sarà una manifestazione di protesta dura e consapevole – dicono i segretari generali di Cgil e Uil, Giacomo Rota e Fortunato Parisi - contro il Jobs Act, che non risolve i problemi dell’occupazione ma li appesantisce. Ma anche contro la Legge di Stabilità che si rivela per nulla strategica e dannosa e la politica economica del governo Renzi”. A Catania, dove convergeranno lavoratori e studenti da tutta la provincia, corteo in via Etnea e comizio finale alle 12 in piazza Manganelli.

Dopo gli interventi dei segretari provinciali, interverranno i delegati aziendali dei settori agroalimentare, cultura, industria e formazione; chiuderà i lavori Giovanni Torluccio, segretario generale nazionale della Uil Fpl. Spiega Giacomo Rota: “In piazza ci saranno lavoratori, pensionati, lavoratori atipici, studenti. Tutti esprimeremo contrarietà alle scelte del governo nazionale che di certo mancano di una visione di insieme del mercato del lavoro, che lo parcellizza ulteriormente, che divide ulteriormente le vecchia dalle nuove generazioni di lavoratori, soprattutto adesso che ci sarà un prima e un dopo abrogazione dell'articolo 18. Sono errori plateali, sono provvedimenti iniqui.

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