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Albanese fermato a Fontanarossa: convalidato l'arresto, finora non contestata la finalità terroristica

Attraverso accertamenti irripetibili che sono in corso sul computer che era in possesso dell'albanese, ritiene possibile accertare la rete di contatti che ha permesso all'uomo di procurarsi numerosi documenti di identità falsificati

 CATANIA. Il gip di Catania ha convalidato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'albanese di 30 anni, Ziadin Gjorgji, che era stato bloccato all'aeroporto di Fontanarossa tre giorni fa mentre con un documento falso stava cercando di imbarcarsi per Londra. L'uomo è stato interrogato ieri dal giudice per le indagini preliminari che, dopo l'udienza di convalida ha applicato la custodia in carcere come richiesto dalla Procura della Repubblica. All'albanese sono stati contestati i delitti di fabbricazione e possesso di documenti falsi e di utilizzo indebito di carta di credito.

Al momento non gli è contestata la finalità terroristica ma sono in corso indagini delegate dalla procura alla Polizia aeroportuale, alla Squadra mobile, alla Digos e alla Polizia postale per "valutare la sussistenza di più gravi ipotesi di reato". In particolare, si sottolinea dalla Procura di Catania, attraverso accertamenti irripetibili che sono in corso sul computer che era in possesso dell'albanese, ritiene possibile accertare la rete di contatti che ha permesso all'uomo di procurarsi numerosi documenti di identità falsificati.

L'inchiesta sull'uomo, che aveva avuto accesso all'imbarco dell'aeroporto di Catania passando il sistema di sorveglianza esibendo un biglietto per Bucarest e il suo passaporto ma che poi ha tentato di salire su un aereo diretto a Londra grazie ad un biglietto comprato online e con una carta di identità falsificata, è coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Iole Boscarino.

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