MASCALI. Alta tensione a Mascali, a poco più di un mese dalle elezioni amministrative. Una testa mozzata di capretto, chiusa in un sacchetto per congelare gli alimenti, è stata lasciata penzolare da ignoti, appesa ad una corda e ben visibile dall’esterno, davanti al condomino in cui abita Isidoro Trovato, esponente del direttivo locale del Partito democratico.
Non sembra esserci pace per il comune di Mascali, sciolto per infiltrazioni mafiose prolungato a due anni e sotto la lente d’ingrandimento per inchieste giudiziarie che hanno direttamente colpito il palazzo di città (pochi giorni fa le ultime 35 richieste di rinvio a giudizio). Lo scorso 20 marzo un incendio doloso ha devastato l’agenzia immobiliare di Luigi Messina, tra i possibili candidati alla poltrona di primo cittadino. Insomma situazione esplosiva in tutti i sensi. Un clima di tensione che, con l’approssimarsi della chiamata alle urne, rende l’aria irrespirabile.
La situazione, adesso, diventa sempre più pesante, quando manca poco più di un mese alle elezioni consultazioni elettorali fissate per il 31 maggio e l’1 giugno, con la pubblicazione del decreto dell’assessorato regionale delle Autonomie Locali. Questo nuovo episodio che potrebbe benissimo rientrare in un rituale intimidatorio di matrice mafiosa, è avvenuto venerdì notte. Da quanto è stato possibile apprendere l’abbandono del macabro pacchetto sarebbe stato preceduto da due scampanellii al citofono di casa dell’esponente Pd, nel cuore della notte a distanza di due ore l’uno dall’altro. Isidoro Trovato si sarebbe affacciato al balcone intorno alle ore 3.30 e sembra abbia visto una macchina allontanarsi velocemente.
Sarebbero stati i vicini di casa, in mattinata a far notare la presenza di un sacchetto trasparente contenente la testa di un capretto, svuotata al suo interno. Sul posto immediato l’intervento dei carabinieri di Mascali e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre. I militari dell’Arma, che indagano sull’atto intimidatorio, hanno raccolto le testimonianze dei vicini. Isidoro Trovato è stato ascoltato a lungo in caserma. I militari dell’Arma confidano nelle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza collocati nelle vicinanze delle abitazioni, per tentare di dare un volto agli autori del macabro gesto. Il sacchetto e il contenuto, sono stati inviati nei laboratori scientifici dei Ris di Messina per le rituali analisi. Gli inquirenti e i cittadini impegnati in politica si chiedono il perché di un simile gesto, soprattutto in un momento così delicato per il Comune jonico-etneo, su cui la Procura di Catania è in grande allerta.
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