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Caso Catania, Abodi: "Non daremo tregua ai responsabili"

ROMA. «Assicuro che la Lega che rappresento, come è già successo nell'ambito del procedimento penale attivato dalla Procura di Cremona, non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze, perseguendoli in sede sportiva e penale». Così il n.1 della Lega di serie B, Andrea Abodi, sull'inchiesta riguardante il caso Catania, dove  alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso sarebbero state comprate per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. Nell'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, vede coinvolti tra gli arrestati, ai domiciliari,  anche il presidente Antonino Pulvirenti, il suo vice Pablo Cosentino e l'ex direttore sportivo del Catania Daniele Delli Carri.

«La prima reazione è sicuramente di dolore - prosegue Abodi -, perchè lavoriamo ogni giorno per rendere più credibile il nostro contesto e per aumentarne la reputazione, e certe notizie fanno più male di una coltellata - prosegue in una nota Abodi, commentando l'inchiesta denominata 'I treni del gol' - Non mi basta sapere o pensare che la stragrande maggioranza dei club e dei giocatori sia pulita e corretta, perché basta un delinquente per mettere a repentaglio tutto e questo non è giusto».

Intanto, arriva la replica anche del Genoa sul tesseramento di Piero Di Luzio in squadra: «a rettifica di riferimenti divulgati in data odierna e relativi all'indagine investigativa coordinata dalla Procura di Catania, precisa che Piero Di Luzio non ha mai lavorato in passato come tesserato della scrivente. Un breve rapporto di collaborazione con lo stesso era intercorso dal 24 luglio 2013 al 3 ottobre dello stesso anno».

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