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La bufera sul Catania, tutto è sospeso: ora si teme la Covisoc

CATANIA. Catania vive sospesa. Ha fretta di conoscere il suo destino sportivo. Ma bisognerà avere tanta pazienza e prepararsi ad un'estate davvero "bollente". Le indagini sullo scandalo Catania calcio proseguono. E continuano i silenzi. Ieri a Larino (Campobasso) è stato sentito dai magistrati il procuratore sportivo Fernando Arbotti.  L'interlocutore di Delli Carri e Di Luzio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato, Angelo Sbrocca, ha commentato: "Questa è la nostra strategia difensiva e le parole di Pulvirenti non cambiano nulla". A Catania, sono stati ascoltati i tre giocatori del Trapani coinvolti nella vicenda, Terlizzi, Daì e Pagliarulo, che hanno respinto le accuse. Il derby Catania-Trapani, vinto dai rossazzurri in rimonta per 4-1, viene esaminato in maniera dettagliata dalla Procura e il magistrato Alessandro Sorrentino non intende tralasciare nulla.

La società, guidata dal nuovo amministratore unico Carmelo Milazzo, attende di conoscere il responso della Covisoc sulla documentazione inviata riguardante l'iscrizione al campionato di serie B 2015-2016. La Commissione di Vigilanza sulle Società Calcistiche si pronuncerà definitivamente il 15 luglio dopo aver analizzato tutto il materiale. Pare manchino alcuni pagamenti dei mesi di aprile e maggio, che comporteranno di sicuro alcuni punti di penalizzazione nel prossimo campionato. Intanto Giuseppe Bonanno, ex direttore sportivo del Catania, è stato avvistato nel quartier generale di Torre del Grifo. Per anni braccio destro di Antonino Pulvirenti, Bonanno è andato via dopo l'arrivo di Pablo Cosentino. L'ex dirigente sembra sia tornato per provare a risollevare le sorti rossazzurre.

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