CATANIA. Su delega della Procura Distrettuale di Catania, la polizia ha eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 28 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio, rapine, sequestro di persona, furti e detenzione di armi.
Le indagini della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato della polizia di Stato di Adrano hanno riguardato il comprensorio di Adrano-Biancavilla consentendo di far luce su un vasto traffico di droga e su numerose rapine commesse prevalentemente nei confronti di autotrasportatori e anziani. Particolari dell'operazione saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti che si terrà alle 11 nella sala stampa della Procura di Catania.
Al centro dell'inchiesta, denominata Aderno, tre gruppi criminali che, secondo l'accusa, operavano a Adrano: due specializzati in traffico di droga, uno in particolare di cocaina e l'altro di marijuana, il terzo alla commissione di furti e rapine. Tra i destinatari dell'ordinanza cautelare Vito Amoroso, indicato come elemento apicale dell'organizzazione mafiosa Toscano-Mazzaglia-Tomasello, di Biancavilla, e Francesco Rosano, figlio di Vincenzo, il capo dell'omonimo gruppo organico alla cosca Santangelo 'Taccunì, operante ad Adrano. I due clan sono alleati della 'famiglià Santapaola-Ercolano. L'inchiesta rappresenta la prosecuzione delle indagini sfociate nell'operazione Binario Morto.
La squadra mobile, nell'ambito di questa operazione ha effettuato degli arresti in flagranza di reato sequestrando anche, in due interventi, 6,3 chili di marijuana e 30 grammi di cocaina. Le indagini hanno evidenziato che sul «mercato» di Adrano e nei comuni limitrofi, veniva immessa droga e metadone, provenienti da Catania. In particolare, il gruppo capeggiato da Vito Amoroso e Antonino Zignale trafficava in cocaina mentre quello di cui facevano parte Salvatore Fallica, Giulio Nicotra, Angela Ventura e Giuseppe Mauro in marijuana.
Le indagini hanno permesso di identificare l'operatività anche di un'organizzazione dedita a rapine ad autotrasportatori, perpetrate a mano armata con il sequestro di persona, e a anziane donne alle quali venivano sottratte borse e collane. Le indagini hanno consentito di fare luce su sei rapine: tre a camionisti tre scippi a pensionate. Due destinatari della misura restrittiva sono irreperibili perchè all'estero. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati condotti nelle carceri Piazza Lanza e Bicocca di Catania.
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