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Cara di Mineo, la Procura chiede il giudizio per 5

MINEO. 'Campagna acquisti' per sostenere la maggioranza consiliare al Comune di Mineo, in cambio di posti di lavoro o di un assessorato.

È il quadro ipotizzato dalla Procura di Caltagirone che ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex presidente del consorzio Sol Calatino, Paolo Ragusa, del sindaco Anna Aloisio, dell'ex sindaco, Giuseppe Mario Mirata, e di due ex assessori, Maurizio Gulizia e Luana Mandrà. I reati ipotizzati a vario titolo dal procuratore Giuseppe Verzera sono corruzione in atti d'ufficio e induzione alla corruzione. L'udienza preliminare si terrà il 18 febbraio davanti al Gup di Caltagirone, Salvatore Ettore Cavallaro.

Due gli episodi contestati, che avrebbero avuto lo stesso scopo: mantenere la maggioranza di 8 consiglieri al Comune di Mineo. Sono un'offerta, che sarebbe stata rifiutata, di un posto di lavoro nel Cara alla fidanzata di un consigliere comunale di minoranza per passare con la maggioranza e la proposta, che sarebbe stata accettata, sempre per lo stesso motivo, in cambio di un incarico da assessore.

L'accusa contesta a Ragusa e Gulizia di "avere promesso a un consigliere comunale di minoranza, senza ricevere accettazione, un posto di lavoro alla sua fidanzata al Cara di Mineo", se lui "avesse accettato di passare alla maggioranza nel Consiglio" dell'Ente. Un altro consigliere comunale di Mineo che sarebbe stato al centro della presunta 'campagna acquisti' sarebbe stata Luana Mandrà, alla quale, secondo la Procura di Caltagirone, Ragusa e Mirata avrebbero offerto, "senza riceverne accettazione, un posto a tempo determinato da dirigente al Cara" se fosse "passata al gruppo 'Uniti per Mineo'", per sostenere la maggioranza che appoggiava il sindaco Aloisi. Lo stesso Ragusa le avrebbe poi promesso, "senza riceverne accettazione, un posto di lavoro nelle sue aziende se avesse accettato la carica di assessore".

Luana Mandrà, sostiene l'accusa, avrebbe poi ricoperto l'incarico di assessore alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili, con la determina nr. 26 del 21 agosto del 2013. Per la Procura di Caltagirone il sindaco "Aloisi, avrebbe così ricevuto indebitamente per sé un'utilità consistita nell'aver riacquistato la maggioranza che non possedeva più in Consiglio Comunale".

Consiglio comunale di Mineo che è decaduto il 19 ottobre del 2015: otto consiglieri su 15 che lo compongono, dopo che non è passata la sfiducia al sindaco, che richiede una maggioranza 'qualificata', si sono dimessi per contrasti politici e amministrativi con il primo cittadino e anche per le polemiche sul Cara. La Regione Siciliana non ha ancora nominato il commissario straordinario in sostituzione del Consiglio Comunale di Mineo.

 

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