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Cara di Mineo, task force dell'Enpa per la cura dei cani nel centro

MINEO. È iniziata l'operazione «Cara Mineo» dell'Ente Nazionale Protezione Animali con l'obiettivo di sterilizzare, vaccinare, prestare assistenza ai randagi che vivono nel Centro di accoglienza richiedenti asilo di Mineo (Catania). Sino a pochi anni fa la popolazione canina del Care - la più grande struttura del genere in Europa che ha accolto anche 4mila migranti e con una superficie di 253mila metri quadrati - era composta soltanto da quattro animali. Adesso sono 80 esemplari.

Per l'Enpa c'è «il pericolo che il loro numero continui a crescere in maniera esponenziale con tutti i problemi conseguenti, non soltanto per la convivenza con le persone, ma per la salute stessa e il benessere degli animali». Per questo, Enpa ha schierato sul posto una task force formata da 20 operatori, messi a disposizione dalle Sezioni di Catania, Manfredonia, Roma. La task force Enpa può contare sul supporto di due ambulanze veterinarie di un'automedica e del furgone «Amici Cucciolotti». Gli interventi chirurgici invece vengono eseguiti in un ospedale veterinario da campo. Alla missione partecipa anche una mediatrice culturale, poichè l'iniziativa è stata concepita da Enpa come una operazione di solidarietà a tutela del benessere degli animali e attenta ai diritti e al destino dei richiedenti asilo.

«Interveniamo per sanare una situazione divenuta insostenibile - afferma la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi - e per contenere il randagismo all'interno del centro per richiedenti asilo e nel territorio di Mineo. Se non sterilizzati, i cani si riprodurranno in maniera esponenziale determinando una emergenza gravissima e una situazione in cui il benessere animale non è tutelato». L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Prefettura di Catania, con il Comune di Mineo, con l'Asp di Catania e con la direzione del Cara.

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