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Duomo di Catania gremito per l'addio ad Adele Puglisi. Il vescovo: "Donna di profonda umanità"

CATANIA. Cattedrale gremita a Catania per i funerali di Adele Puglisi, la manager di 54 anni della Artsana, uccisa assieme a altri 8 italiani nella strage di Dacca. La cerimonia è stata officiata dall'arcivescovo metropolita Salvatore Gristina in una basilica piena di amici, parenti, conoscenti, ma anche di cittadini che hanno voluto essere presenti per esprimere vicinanza e solidarietà. Tra loro anche un gruppo di cittadini del Bangladesh. Presenti anche il prefetto Maria Guia Federico, e i sindaci di Catania, Enzo Bianco, e di Santa Croce di Camerina, Franca Iurato. E nel paese del Ragusano dove Adele Puglisi e la sua famiglia amavano trascorrere le vacanze, due suoi amici ristoratori, davanti al loro locale sul lungomare Amerigo Vespucci, hanno esposto uno striscione con la scritta «#Pray for Dhaka, per non dimenticare: baciuzzi (piccoli baci, ndr) amica!» .

Nella sua omelia monsignor Gristina si è interrogato su «questa ondata di violenza, di odio e di morte» che «travolge vite innocenti» e, citando Papa Francesco, ha invitato tutti a «superare la globalizzazione dell'indifferenza con la cultura dello scambio». «Le guerre e le violenze - ha aggiunto l'arcivescovo  - non possono mai avere fondamento religioso, nel senso che non possono essere fatte per onorare il Signore».

Monsignor Gristina ha ricordato Adele Puglisi come una donna dal «carattere profondamente umano» che «non ha fatto mancare solidarietà e attenzione» anche quando «era in luoghi difficili con gesti di bontà e carità».

Prima della conclusione dei funerali, dall'altare della Cattedrale sono intervenute due amiche di Adele Puglisi, Antonella e Gabriella, ricordando come la loro ex compagna di classe «amasse i bambini, con un affetto ricambiato anche in Bangladesh, dove spesso i ragazzini le donavano dei fiori per tutto quello che lei faceva per loro».

Per il sindaco Enzo Bianco «la forza dei giusti e l'esempio di Adele trionfa su tutto, anche sulle mostruosità commesse dall'Isis».  All'uscita del feretro dalla Cattedrale in piazza Duomo un gruppo di persone ha esposto uno striscione con la scritta: «un abbraccio alle famiglie dei nove martiri  italiani».

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