CATANIA. «Una gravidanza in età avanzata comporta maggiori rischi di una gravidanza in età più giovane, sia per la madre e sia per il nascituro: è importante averne consapevolezza». È il messaggio dalla sessione del «Fertility Day» tenutasi nell'ospedale Cannizzaro di Catania, in contemporanea con Roma, Bologna e Padova.
Davanti a una platea di circa 400 studenti del liceo scientifico Galilei e degli istituti Archimede e Wojtyla di Catania, di docenti di altre scuole, professionisti e rappresentanti dell'associazionismo, sono intervenuti esperti, moderati dalla giornalista Mariella Zezza, caporedattore di Rai News 24, e coordinati dal prof. Paolo Scollo, presidente della Società italiana ginecologia e ostetricia e direttore del
Dipartimento materno-infantile del Cannizzaro.
A Catania, l'incontro ha riguardato il tema dell'età come fattore che incide sulla fertilità dell'uomo e della donna. «L'Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Cannizzaro rappresenta un centro di riferimento regionale», ha detto in apertura il direttore generale Angelo Pellicanò. «L'Italia è tra i Paesi europei in cui nascono meno bambini - ha ricordato il prof. Scollo - 1,39 per donna. L'età media al primo parto supera i 30 anni e, rispetto al 2012, le madri over 40 sono raddoppiate passando dal 3,1% al 6,2%. Bisogna essere consapevoli che la fertilità femminile è strettamente correlata all'età riproduttiva ed il declino della fertilità femminile, correlato all'età, dipende dalla riduzione irreversibile della quantità e della qualità degli ovociti».
Una paziente dell'ospedale Cannizzaro, ha raccontato la sua esperienza di gravidanza difficile, ma portata felicemente a termine a 43 anni, dopo un percorso di cura, mentre alcuni studenti hanno interpellato gli esperti su vari aspetti, dall'età consigliata per iniziare le visite mediche fino alle eventuali conseguenze di metodi anticoncezionali.
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