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Droga e rapine nell'hinterland catanese: 16 arresti - Foto

CATANIA. Sono stati arrestati 16 membri di un gruppo criminale accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana nel Catanese. Il denaro per acquistare la droga sarebbe stato frutto di rapine e furti.

A capo ci sarebbe un ergastolano detenuto nel carcere di Padova Pace Mario, di 57 anni, che avrebbe impartito ordini dal carcere attraverso “pizzini” che la sorella Rosa che avrebbe fatto arrivare in Sicilia.

Il provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti degli indagati, riguarda: Fabio Spampinato, 33 anni, Gianluca Spampinato, di 36 anni, Roberto Vitale, di 42 anni, Pierpaolo Mario Monterosso, di 47 anni, Salvatore Tomarchio, di 39 anni, Alessandro Papa, di 30 anni, Domenico Tosto, di 48 anni, Gaetano Trombino, di 49 anni, Dino Greco, di 39 anni agli arresti domiciliari , Rosa Pace, di 48 anni, Rosario Cammaroto, di 41 anni, Roberto Cosentino, di 44 anni, Roberto Cerami, di 43 anni, Daniele Buttafuoco, di 28 anni, Mario Pace, di 57 anni (detenuto nel carcere Padova).

L’imponente attività investigativa dei carabinieri di Catania ha permesso di ricostruire come il gruppo abbia gestito il traffico di droga. Gli affiliati inoltre avrebbero pianificato furti e rapine per finanziare l’acquisto di grosse partite di stupefacenti necessarie anche per rifornire il mercato di altre province dell’Isola. Le direttive alla banda venivano impartite dal carcere da parte Mario Pace, condannato all’ergastolo.

L’attività di indagine è stata condotta dalla Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania dal 2011 al 2013 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania. L'inchiesta è iniziata dalle intercettazioni di persone che facevano riferimento ad un chiosco denominato “Baly” di Gravina di Catania punto di appoggio per l'attività di spaccio.

I militari avrebbero scoperto che i membri del gruppo per aumentare il raggio d’azione ed i profitti avrebbero aperto un canale di approvvigionamento con l’Olanda.

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