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Prostituzione a Catania, nigeriane sottoposte a rito "ju ju": 3 fermi

CATANIA. Sono stati fermati e arrestati tre nigeriani che sono accusati di fatto arrivare giovani ragazze sottoposte a riti magici in Nigeria, trasportate a bordo di barconi verso le coste siciliane e poi avviate alla prostituzione. L’accusa per loro è  di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di tratta di persone in danno di connazionali, anche minorenni, tratta di esseri umani, con l’aggravante della transnazionalità e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

Gli agenti della squadra mobile di Catania hanno dato esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in data lo scorso 18 dicembre  nei confronti dei tre nigeriani. Sono stati così arrestati a Bologna Osazee Elvis,di 30 anni, Gift Osayande,di 32 anni, mentre a Sassari  Ken Eghisa Omaragbon, di 32 anni

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dopo una complessa attività investigativa di tipo tecnico,  coordinata dalla Dda di Catania ed avviata dalla locale Squadra Mobile nel mese di aprile 2016 a seguito delle dichiarazioni rese da una cittadina nigeriana “Samara”( nome di fantasia), minorenne che era  arrivata nel porto di Catania.

La ragazzina aveva raccontato di essere partita dalla Nigeria alla volta dell’Europa alla ricerca di un lavoro per poter mantenere la propria famiglia, dopo avere contratto un debito di circa 30 mila  dinari con una “madame”  che già si trovava in Italia. La giovane prima di partire è stata fatta sottoporre al rito magico denominato  “Ju Ju”.  Così è  stata trasferita dall’organizzazione dalla Nigeria alla Libia. Samara era stata venduta ad altra “madame” sempre in Italia e aveva iniziato con altri migranti  un viaggio clandestino via mare che l’aveva condotta sulle coste siciliane.

Le indagini hanno consentito di riscontrare le dichiarazioni della minore e fare emergere l’esistenza di un’organizzazione criminale a carattere transnazionale, con basi in Nigeria, Libia ed Italia E’ stato individuato  Osazee Elvis, come capo dell’organizzazione coadiuvato dalla compagna Gift Osayande, che estiva l’illecito traffico di giovani donne nigeriane da trasferire in Italia per essere avviate alla prostituzione.

Nonostante Samara, grazie all’aiuto della rete di protezione italiana, avesse deciso di non sottomettersi alle minacce e alle pretese di obbedienza del gruppo. I membri dell’organizzazione hanno tatto arrivare in Italia nuove giovani vittime e immettendole sul circuito della prostituzione su strada in provincia di Bologna.

Ken Eghisa Omaragbon, recentemente giunto in Italia, è stato individuato come la persona che in Nigeria avrebbe effettuato la selezione delle vittime da reclutare. Le avrebbe accompagnate dal  “voodoo lista” per la celebrazione  del rito Ju Ju  per  soggiogarle psicologicamente. Successivamente avrebbe seguito  le tappe del loro trasferimento sino alla Libia, curando i rapporti diretti con i trafficanti di persone che organizzavano i viaggi clandestini via mare. Ken Eghisa Omaragbon aveva soggiornato in Italia in passato per diversi anni, poi, dopo esser stato raggiunto da provvedimento di espulsione, aveva fatto rientro in Nigeria ed aveva iniziato a curare nel paese di origine il reclutamento di giovani connazionali da trasferire in Italia sotto le cure e il controllo diretto dei propri sodali già dimoranti sul territorio nazionale. L’indagato progettava di fuggire in Svezia, perché temeva che le autorità scoprissero la sua identità e risalissero al  precedente provvedimento di espulsione.

I fermati sono stati  portati nel carcere di Bologna “Giuseppe Dozza”  e in quello di Sassari “Bancali”.

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