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Prostituzione e telecamere nascoste, sequestrato un centro massaggi a luci rosse a Catania

CATANIA. Un centro massaggi gestito da una cinese è stato sequestrato dalla Polizia di Stato a Catania perché, a fronte di un’autorizzazione per esercizi di centri per benessere fisico presentata al Comune, era divenuto un luogo di abituale di prostituzione dove dietro pagamento di denaro veniva garantito un massaggio con prestazione sessuale finale.

Il titolare della struttura, in una zona centrale della città, è stato denunciato per favoreggiamento della prostituzione e per altri reati in materia di violazione dei diritti del lavoratore e sicurezza sui luoghi di lavoro. Diversi clienti - tra professionisti e dipendenti pubblici - dopo essere stati fermati all’uscita dell’esercizio commerciale, hanno ammesso di aver fruito dei suoi servizi previo appuntamento preso tramite Internet su siti specializzati.

Durante il sopralluogo la massaggiatrice, una cinese di 37 anni senza contratto di lavoro, ha opposto resistenza e ha provato a fuggire, motivo per cui è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. La donna, già in passato segnalata per avere fornito analoghe prestazioni sessuali in un altro centro massaggi, si trova nel territorio italiano nonostante non abbia diritto al permesso di soggiorno.

La dipendente, priva di un attestato di formazione, lavorava inoltre in un luogo carente sotto il profilo della salubrità e sicurezza sui luoghi di lavoro: sporcizia, mancanza di idonei spogliatoi e armadietti e mancanza di idonei estintori.

La Polizia di Stato ha inoltre accertato che la donna dormiva nel negozio, in un ammezzato di circa 1 metro e mezzo in pessime condizioni. La Polizia di Stato ha trovato e sequestrato diverse telecamere nascoste collegate ad un registratore - sulla cui presenza si indaga - motivo per il quale al titolare sarà applicata una sanzione pecuniaria per omessa informativa al pubblico di area video sorvegliata.

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