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Mafia a Catania, confisca da un milione e mezzo al boss Nizza

Foto generica Dia Catania

Confisca di beni a Catania per il boss Daniele Nizza, 42 anni, ritenuto esponente di spicco dell'omonimo clan. Il personale della Direzione investigativa antimafia di Catania questa mattina ha dato esecuzione al decreto, nel mirino un patrimonio da un milione e mezzo. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania su proposta della locale Direzione distrettuale antimafia (Dda), diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro.

Il provvedimento di confisca  ha colpito i seguenti beni intestati a Daniele Nizza ed ai suoi familiari, oltre che a terze persone: sei unità immobiliari nel comune di Catania e due motoveicoli.

Con il decreto di confisca, inoltre, è stata applicata a Daniele Nizza la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni, con obbligo di presentazione bisettimanale all’autorità di pubblica sicurezza nei giorni ed orari dalla stessa indicati, con il versamento, a titolo di cauzione, di 3.000 euro da versare entro novanta giorni dalla esecuzione del provvedimento.

Daniele Nizza, con i fratello Salvatore, Andrea Luca,  Giovanni e Fabrizio, quest’ultimo collaboratore di giustizia, hanno alle spalle numerose condanne in primo e secondo grado di giudizio per estorsione, associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazioni alla normativa in materia di armi e omicidio.

Peraltro, sia nei confronti di Salvatore che di Andrea Luca Nizza erano stati già eseguiti dalla Dia il  24 dicembre 2018 e 25 gennaio 2019, la confisca dei rispettivi patrimoni, consistenti in numerosi beni immobili, mobili registrati e rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 2,3 milioni di euro.

I fratelli Nizza appartengono all’omonimo gruppo criminale, articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola Ercolano"attivo nel quartiere Librino a Catania.

Dalle numerose operazioni di polizia è emerso il fatto che il gruppo dei Nizza, dopo una collocazione inizialmente autonoma, è stato saldamente inserito nella più ampia famiglia di cosa nostra catanese, operando anche nell’interesse e per raggiungere i fini propri della organizzazione mafiosa.

Il gruppo dei fratelli Nizza aveva il monopolio delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere Zia Lisa e nel quartiere San Cristoforo, in altre aree della cittadina etnea, così come risulta dalle operazioni di polizia "Carthago", "Fiori Bianchi" e "Spartivento"

 

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