Una 29enne di San Giovanni La Punta è stata arrestata dai carabinieri della Stazione di Bronte, coadiuvati da quelli di Gravina di Catania, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania. L'accusa è di tentata estorsione continuata.
Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica etnea, sono state avviate a seguito della denuncia presentata ai carabinieri da un uomo di 40anni che dichiarava di essere stato vittima di un tentativo di estorsione da parte della donna.
L’uomo ha raccontato ai carabinieri di aver notato qualche giorno prima, consultando un sito web di incontri al quale era solito collegarsi, un annuncio che lo aveva interessato e di avere contattato tramite un messaggio WhatsApp l’utenza indicata sull’annuncio, il cui profilo riproduceva la foto falsa di una donna giovane e avvenente.
Dopo averla chiamata, quest’ultima gli avrebbe indicato le tariffe di 50 euro da lei richieste per inviargli delle fotografie e dei video di carattere erotico precisandogli che il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato a mezzo accrediti su carta prepagata. L’uomo ha inizialmente rifiutato l’offerta, salvo poi ripensarci e comunicare alla donna, sempre tramite messaggistica, di essere disposto a pagare ma non tramite carta prepagata.
A quel punto la donna, apparentemente stizzita, avrebbe risposto che invece di 50 euro la tariffa era salita a 100 euro, minacciandolo che si sarebbe vendicata se il pagamento non fosse stato eseguito, attraverso una inserzione del soggetto sulla pagina del sito dedicata agli incontri tra soli uomini, dove sarebbe stata inserita la foto estrapolata dal profilo WhatsApp dell'uomo e il suo numero di telefono. Quanto detto è stato poi fatto e quando l'uomo ha visto la pubblicazione di un annuncio con la propria foto e il numero telefonico dove chiedeva incontri con uomini a sfondo sessuale.
Preoccupato per le ripercussioni di natura personale dell’annuncio, ha contattato la ragazza per offrirle 50 euro in cambio della rimozione dell’inserzione, offerta rimandata al mittente dalla giovane che diceva di volere 100 euro.
Tormentato nel giro di pochi giorni da telefonate da parte di uomini che chiedevano di incontrarlo, la vittima ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, consentendo agli inquirenti di risalire all’identità dell’indagata, la quale peraltro era stata già destinataria di misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Parma, in relazione a due fattispecie di reato del tutto analoghe a quella perpetrata in danno del denunciante, con la stessa modalità di adescamento delle vittime e successive minacce con tanto di pubblicazione di foto e numero di telefono su chat per incontri omosessuali.
Nei confronti dell’indagata la misura restrittiva degli arresti domiciliari.
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