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Bimbo dimenticato in auto a Catania: stallo sui seggiolini salva-bebè

Uno dei parcheggi dell'Università di Catania

La tragedia di Catania accende i riflettori sulle misure di sicurezza per i bambini in auto. Ieri, per oltre cinque ore un piccolo di due anni è stato lasciato chiuso in auto parcheggiata sotto il sole, dimenticato dal padre che doveva portarlo all'asilo.

Un "black out" inspiegabile che ha provocato la morte del piccolo. Il padre del piccolo ora indagato, come atto dovuto, dalla Procura di Catania, per omicidio colposo, un investigatore parla di lui come di un "uomo disperato, distrutto, che piange continuamente e non riesce a spiegare l'accaduto".
Una tragedia che poteva essere evitata se fosse stata operativa la norma che impone in Italia l'uso di seggiolini salva - bebè.

La normativa è entrata in vigore alla fine del 2018, ma qualche giorno fa è arrivato lo stop dell'Ue: il testo è stato bocciato e dunque è tutto da rifare. Il dispositivo elettronico andrebbe installato o incorporato nei seggiolini per lanciare l'allarme quando i genitori lasciano i bimbi in macchina, ma la legge del 2018 si è limitata a introdurre l'obbligatorietà, rimandando ogni decisione sulle caratteristiche tecniche dei dispositivi a un decreto attuativo del ministero dei Trasporti.

Il testo però, redatto il 21 gennaio 2019, in forma di bozza, è finito al vaglio del Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche della Commissione Ue, che però lo ha bocciato costringendo alla riscrittura del decreto attuativo.

A giugno l'Asaps, l'associazione sostenitori Polstrada, aveva mostrato la sua preoccupazione per i ritardi sulla normativa. Il presidente dell'Asaps Giordano Biserni ricordava che il bilancio dello Stato prevede uno stanziamento di un milione di euro per il 2019 e un altro milione nel 2020. La norma si propone di incentivare l'acquisto di sistemi di allarme per "chiunque risieda in Italia e trasporti minori fino a 4 anni".

L'Asaps ha lanciato comunque una campagna ('Bimbi in auto: mai più da soli') ricordando alcuni consigli "che permettano ai genitori - spiega il presidente Biserni - di evitare il 'black out mentale', quel momento di amnesia dissociativa transitoria, sempre più presente in persone stressate dai ritmi casa-lavoro, dai pensieri di una vita logorata da mille criticità che mettono al secondo posto il bambino".

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