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Caltagirone, ritrovata il 4 novembre la piastrina di un disperso in Russia

Recuperano delle piastrine risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e le restituiscono alle famiglie dei proprietari. Questa la "mission" di due coniugi lombardi, Maria Giovanna e Antonio Respighi, che in seguito a un viaggio in camper in Russia, dove sbagliarono strada nella regione di Tambov, incrociarono un contadino  che cercò di vendere loro le piastrine di riconoscimento di alcuni soldati italiani morti durante la Campagna di Russia.

Questo accadde 10 anni fa e da allora i due coniugi sono riusciti a restituire alle famiglie italiane oltre 350 piastrine di soldati mai tornati. Tra questi anche il tenente Domenico Milazzo, caduto sul fronte russo il 20 dicembre 1942 durante la II Guerra mondiale e, dopo che le sue spoglie avevano dimorato in una fossa comune del cimitero militare campale di Selenij Yar, oggi sepolto nella cappella di famiglia, all’interno del cimitero monumentale di Caltagirone, dove i suoi resti furono traslati nel 1993 a seguito dell’esumazione e della richiesta della sorella Cristina.

Milazzo era nato a Roma il 22 ottobre 1916, ma la sua famiglia (il papà Vincenzo era ingegnere) era originaria di Caltagirone. Domenico aveva due sorelle più grandi di lui, Cristina, nata nel 1911, e Nicoletta nel 1912. Era un giovane sportivo e, oltre a essere socio della sezione Canottaggio dell’A.S. Lazio, amava la montagna e lo sci. Era celibe e, quando fu richiamato alle armi per partire per il fronte russo nella III Divisione Alpina "Julia" - 9^ Reggimento Alpini, si era appena laureato in legge. Partecipò alle operazioni di guerra e fu colpito a morte durante un combattimento. Fu decorato, nel 1948, della medaglia d’argento al valor militare alla memoria. La consegna della piastrina del tenente Milazzo ad un parente è avvenuta oggi, 4 novembre, al Monumento ai Caduti in via Roma, durante la celebrazione del giorno dell’Unità nazionale e della Festa delle forze armate, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Gino Ioppolo. Il definitivo "ritorno a casa" del tenente Domenico Milazzo è stato definito dal primo cittadino "il giusto tributo a un soldato eroico e un contributo alla memoria delle giovani generazioni".

 

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