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Scritte dei clan di mafia rimosse dalla Porta Garibaldi di Catania, monumento ripulito

Compie 80 anni il brevetto della bomboletta spray (fonte: Andrew Magill, Wikipedia)

Le scritte che hanno deturpato la storica Porta Garibaldi o Ferdinandea di Catania non ci sono più. Il monumento è stato ripulito stamattina dagli operatori della Catania Multiservizi su disposizione del sindaco Salvo Pogliese.

Gli imbratti e i disegni con bombolette spray, comprarsi nella notte di sabato, richiamavano grossolanamente la bandiera degli Stati Uniti d’America. Secondo le ipotesi investigative della magistratura e delle forze dell’ordine che nel 2019 hanno condotto l’operazione, denominata «Tricolore», sarebbero espressione di gruppi criminali per delimitare la gestione delle piazze dello spaccio affidata a determinati clan malavitosi.

Con la cancellazione immediata delle scritte in ogni lato del monumento, sollecitata anche dall’associazione Acquedotte che opera per valorizzare l’opera settecentesca, l’amministrazione comunale, viene spiegato, «ha inteso riaffermare la presenza anche simbolica delle istituzioni all’interno di aree cittadine, trasformate in mercati della droga a cielo aperto gestite da gruppi di delinquenti che operano con metodi mafiosi e su cui la magistratura e le forze dell’ordine svolgono un serrato controllo preventivo e repressivo».

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