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Mafia e scommesse illegali, retata con 13 arresti a Catania: 65 indagati e 38 agenzie sequestrate in mezza Sicilia

Colpo agli affari milionari della mafia catanese nel lucroso settore del gioco d’azzardo. Arresti e sequestri per 30 milioni di euro. Sono 13 i provvedimenti emessi dal gip di Catania nell’ambito dell’operazione «Apate» contro un vasto giro di scommesse clandestine: una persona è finita in carcere e 12 ai domiciliari, ma è stato disposto anche un obbligo di dimora. Sessantacinque, spiega la Dia, sono complessivamente gli indagati, molti dei quali organici o vicini ai clan mafiosi; mentre le agenzie sottoposte a sequestro sono 38.

In carcere è finito Antonio Padovani, ritenuto il grande promotore e organizzatore delle scommesse d’azzardo in Sicilia. L’imprenditore è stato arrestato nella sua villa di Sant'Agata Li Battiati all’interno della quale la Dia ha sequestrato oltre diecimila euro in contante. Padovani, oltre a far funzionare il sistema del gioco d’azzardo, foraggiava e accresceva gli interessi dei due clan di Catania, i Santapaola e i Cappello.

I sequestri eseguiti dalla Direzione investigativa antimafia hanno interessato agenzie di scommesse nel Catanese, nelle province di Agrigento, Messina, Siracusa ed Enna, nonché i relativi patrimoni aziendali, beni mobili e immobili, conti correnti e rapporti finanziari per un valore di oltre 30 milioni di euro. In questo modo è stata smantellata una vasta rete illegale finalizzata alla raccolta del gioco d’azzardo e delle scommesse on line controllata dai clan catanesi Santapaola, Cappello e Bonaccorsi-Carateddi.

Le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’intestazione fittizia di beni.

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