Un brigadiere dei carabinieri di 43 anni, Sebastiano Giovanni Grasso, è stato ferito gravemente al collo con un colpo di pistola durante una sparatoria per una lite scoppiata sul sagrato della chiesa di Santa Maria degli Ammalati, alle porte di Acireale, nel Catanese.
Il sottufficiale, fuori dal servizio, è intervenuto per sedare la lite tra due delle famiglie presenti per la somministrazione della prima comunione. Uno dei 'contendenti' ha estratto una pistola ed ha esploso un colpo centrando il brigadiere che resta con "la prognosi riservata", ma "non è in pericolo di vita".
I medici, però, temono "eventuali esiti delle lesioni" causate dal colpo di pistola che lo ha ferito tra la testa e il collo, che potrebbero causargli danni permanenti, come si legge in un bollettino medico emesso dall'azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania dove il militare è ricoverato nell'Unità operativa complessa di Neurochirurgia.
Il carabiniere era stato prima stabilizzato nell'ospedale di Acireale. Al Trauma Center del Pronto Soccorso del Cannizzaro, il paziente è stato sottoposto a "visite ed esami" e quindi a "un delicato intervento neurochirurgico per la lesione vertebro-midollare da scoppio, eseguito con successo". "Il paziente, in trattamento farmacologico - si legge nel bollettino medico - non è in pericolo di vita. Le sue condizioni sono stazionarie, la prognosi resta riservata con riferimento agli eventuali esiti della lesione".
L'uomo che lo ha ferito è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco. A fermarlo, su provvedimento della Procura di Catania, sono stati carabinieri dell'aliquota Radiomobile della compagnia di Acireale, gli stessi militari che erano intervenuti per una rissa in corso che coinvolgeva una decina di persone.
Il vice brigadiere, in servizio alla stazione di Aci Sant'Antonio, libero dal servizio e presente per la prima comunione del proprio figlio era intervenuto in supporto dei colleghi impegnati a dividere i contendenti.
La lite e poi gli spari
Sarebbe scoppiata all’interno di uno stesso nucleo familiare la rissa. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, al centro della "contesa" i posti a sedere in chiesa, che erano stati sorteggiati: il padre di uno dei ragazzi che doveva ricevere la prima comunione era in prima fila, un collocamento non gradito dalla moglie, dalla quale è separato, né dai familiari della donna, anche perché l’uomo pare fosse accompagnato dalla sua nuova compagna. Ne sarebbero nati dei contrasti culminati con un primo 'scontrò dentro la chiesa e il padre del ragazzo sarebbe stato schiaffeggiato. Ci sarebbe stato un primo intervento dei carabinieri e la situazione sembrava essere tornata sotto controllo.
Ma quando l’uomo è uscito dalla chiesa è scoppiata una nuova lite, poi scaturita in rissa: questa volta sarebbe stato il padre del ragazzo a schiaffeggiare un ex familiare dopo essere stato insultato. La rissa ha coinvolto una decina di persone e il vice brigadiere, presente in chiesa per la prima comunione del figlio, è intervenuto per dare una mano ai colleghi. In quel momento il nonno paterno del ragazzo ha esploso un colpo di pistola che ha colpito il sottufficiale tra il collo e la testa. Dopo alcuni momenti di grande tensione ha deposto l’arma a terra e si è fatto ammanettare dai carabinieri. Il vice brigadiere è stato portato nell’ospedale di Acireale, dove è stato stabilizzato, e poi trasferito, per la gravità delle sue condizioni, al Cannizzaro di Catania.
"Ha agito con grande senso del dovere, con l'abnegazione dei carabinieri: era fuori servizio, ma, con senso delle Istituzioni, non ha avuto esitazioni ad intervenire in aiuto dei suoi colleghi", commenta il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.
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