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Sabbia vulcanica a Giarre, la protesta degli abitanti della frazione Altarello

"Basta! In queste condizioni non possiamo più vivere. Temiamo per la nostra salute e per quella dei nostri figli".

Parte la prima diffida da Altarello di Giarre. È la prima diffida, ma sicuramente ne seguiranno altre, inviata al sindaco di Giarre Angelo D’Anna, al comandante dei vigili urbani La Malfa, al responsabile regionale della protezione civile Salvo Cocina e al Governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci.

Promotori i cittadini della popolosa frazione di Altarello di Giarre che denunciano come i vari eventi parossistici dell’Etna abbiano interessato "in modo particolare il nostro territorio, rendendosi necessaria l’individuazione di più punti di conferimento della sabbia raccolta".

Uno di questi punti, sito in via Ungaretti, a pochi metri da abitazioni, con il persistere degli eventi e il mancato svuotamento dello stesso, si presenta stracolmo, impedendo l’accesso alla piazzetta, alla villetta, diventando punto di discarica abusiva, pericoloso per i mezzi a due ruote e le automobili. Tra le altre cose, considerata la vicinanza di abitazioni di privati e riconosciuto dalla comunità scientifica che la sabbia vulcanica nuoce alla salute, questo punto di raccolta diventa una vera e propria bomba ecologica che mina all’ambiente e alla salute dei residenti".

I residenti di Altarello, frazione di Giarre, quindi, si sono riuniti in comitato spontaneo per chiedere alle autorità, "di intervenire con l’immediata rimozione della sabbia vulcanica in questo sito. I residenti qualora questa richiesta non venisse accolta sono disponibili anche a rivolgersi alla Procura della Repubblica con un esposto o ad altri organi dello Stato affinché possa essere garantito il loro diritto alla salute e alla pulizia dell’ambiente".

Alla luce di questa iniziativa si rendono necessarie delle considerazioni. Le istituzioni adite conoscono benissimo la situazione e il dramma in cui versano le popolazioni dei Comuni etnei ormai da molti mesi di fronte ad un evento che.npn può più definirsi eccezionale, ma ordinario.

Nelle scorse settimane ci sono state delle azioni simboliche, richieste sono state avanzate al governo nazionale e al Parlamento,  ma nulla si muove e sembra di assistere ad un dramma kafkiano. Sicuramente nei prossimi anni ci saranno delle ripercussioni sulla salute. Aumenteranno le morti e i malati, come confermano molti studi effettuati negli anni sulle popolazioni che vivono alle pendici dell'Etna, con particolare riferimento ad esempio alle malattie tiroidee.

Possibile che i tanti parlamentari siciliani rappresentanti dipartita di governo non riescano a farsi portavoce della necessità di interventi statali forti?

Questa presa di posizione del Comitato di Altarello potrebbe essere l'inizio di un nuovo "Vespro" al quale si potrebbero si aggiungere tanti altri comitati, con l'intento di smuovere le acque stagnanti di una situazione sempre più insostenibile.

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