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Terremoto al Genio civile di Catania: soldi e regalie in cambio di favori

Il terremoto al genio civile di Catania era già scattato nei mesi scorsi con l'inchiesta della Procura sulla gestione degli appalti. Circa 5 mesi di indagini per corruzione che oggi hanno portato all'arresto di 5 persone: Natale Zuccarello, ex ingegnere capo del Genio Civile di Catania; Saverio Verde, dirigente; Ignazio Carbonaro (domiciliari), funzionario; Nunzio Adesini e Rocco Mondello, imprenditori. Per un terzo imprenditore  il giudice per le indagini preliminari ha disposto il divieto di esercitare l’attività.

Erano gli inizi di giugno quando la Procura di Catania avviò l'inchiesta che portò in prima battuta a una serie di perquisizioni in uffici di ditte con sedi in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa e nelle abitazioni degli indagati.

Nel mirino della guardia di finanza, che si è occupata degli accertamenti, spuntarono fin da subito i nomi dell’ingegnere capo Zuccarello, che era anche commissario straordinario per gli interventi infrastrutturali strategici, e del funzionario Verde, responsabile unico del procedimento di diversi affidamenti diretti. Dopo l'avvio dell'inchiesta, entrambi avevano rassegnato le dimissioni.

A sollecitare controlli sulle stazioni appaltanti erano stati i sindacati Cgil e Fillea Sicilia e ad attirare ulteriormente l'attenzione degli investigatori erano stati vari versamenti in banca per oltre 25mila euro in contanti effettuati da Zuccarello tra il 2019 e il 2020. Agli imprenditori avrebbe chiesto come contropartita ai suoi "favori" una serie di regalie tra cui capi firmati, la disponibilità a sanificare il proprio appartamento di Misterbianco, ma anche la promessa di far assumere in una società suoi familiari.

 

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