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Sciame sismico nel Catanese, la Protezione civile in allerta

Foto d'archivio: un vecchio edificio danneggiato dal terremoto di Santo Stefano del 2018

Uno sciame sismico ha colpito in queste ore il Catanese. È stato avvertito, nel momento della scossa più forte di magnitudo 4.3, in diverse aree della Sicilia: nel Siracusano, nell’Ennese e nel Messinese. Da ieri fino alle 7.15 di stamattina sedici scosse sono state registrate dai sismografi. L'epicentro a circa sei chilometri a sud di Motta Sant'Anastasia. La Protezione civile regionale ha invitato, a scopo precauzionale, i sindaci delle aree interessate ad attivare la «fase di attenzione» e quanto previsto dai piani di protezione civile.

L'ultima, alle 7.14, di magnitudo 3.1 e profondità 10.2 km, a Motta Sant'Anastasia. Secondo la scala Richter, un evento sismico di magnitudo 3.1 è classificato come terremoto molto leggero. Questo è comunque l'evento di maggiore intensità di stamane. Lo ha registrato l’Ingv, l'Istituto di geofisica e vulcanologia. L’ipocentro è stato localizzato a una profondità di circa 10 chilometri. Non risultano, al momento, segnalazioni di danni a cose o persone.

Avvertita invece la scossa di ieri sera, alle 22.33. Era stata preceduta da altri eventi, il maggiore dei quali, di magnitudo 3.1, alle 21.58, anche questo avvertito nel Catanese. Sui social si sono riversate, come accade di consueto in queste circostanze, le testimonianze di chi ha sentito tremare la terra sotto i piedi. «Sentivo le scale scivolare sotto di me», «È stata una scossa breve ma fortissima», scrive qualcuno su Twitter, mentre molti fanno notare che il terremoto è ormai quasi una «tradizione» a Natale, ricordando che eventi simili si sono verificati negli ultimi anni di questi tempi proprio nell’area del Catanese. Il più grave colpi la zona dell’Acese a Santo Stefano nel 2018, e causò ingenti danni.

La Protezione Civile ha fatto una ricognizione telefonica di tutti i sindaci del comprensorio di Motta Santa Anastasia e al momento non si registrano danni a cose o persone. Il capo della Protezione Civile Siciliana, Salvo Cocina, si legge in una nota, ha «tempestivamente chiamato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e ha anche ricevuto una telefonata da parte del capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio».

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