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Catania, il comitato residenti: annullata la gara per il parcheggio di piazza Repubblica

Il portavoce Maravigna rende noto che «il Tar ha bocciato l'aggiudicazione ad una ditta destinataria di una informativa interdittiva antimafia»

Piazza della Repubblica, a Catania

Un esposto sulla procedura per la realizzazione di un parcheggio-parco urbano in piazza della Repubblica a Catania è stato presentato dal comitato Residenti quartiere corso Sicilia alla Commissione parlamentare regionale antimafia, all’Anac, al ministero dell’Interno e alle Procure distrettuale e della Corte dei conti.

Al centro dell’esposto, si legge in una nota diffusa dal portavoce del comitato, l’avvocato Pietro Ivan Maravigna, «l'annullamento, da parte del Tar, dell’intera procedura, bandita dal Comune di Catania», che era stata «aggiudicata ad una ditta destinataria di una informativa interdittiva antimafia».

Nell’esposto si chiede alla «Commissione regionale antimafia di verificare se, alla luce delle gravi anomalie rilevate dai giudici amministrativi ed in particolare dell’inserimento, nel bando di gara, di elementi estranei alla proprium della procedura in palese violazione delle linee guida dell’Anac, il Comune di Catania corra il rischio di permeabilità da parte di imprese potenzialmente oggetto di infiltrazione mafiosa».

All’Anac e al ministero dell’Interno è chiesto di sapere se, «sull'appalto annullato dal Tar sia stata posta in essere la “vigilanza collaborativa” oggetto dei Protocolli di legalità stipulati con il Comune di Catania in materia di contratti pubblici». Alla Procura distrettuale di «verificare se i bandi di gara abbiano subito modifiche rispetto a quelli già approvati dalla precedente amministrazione» e di «escludere la dolosità di eventuali condotte poste in essere nelle violazioni di legge evidenziate dalla Giustizia amministrativa anche in relazione della apparente omissione di richiesta di pareri preventivi ad Anac, avvocatura comunale e Collegio di difesa».

Alla Procura della Corte dei conti è stato, infine, richiesto di «accertare la sussistenza di danno erariale individuando le eventuali responsabilità all’interno dell’amministrazione comunale».

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