Uno stallo d’ala dovuto a una manovra sbagliata o un volo a quota troppo bassa: sono le due ipotesi si cui si lavora per ricostruire le cause del tragico incidente accaduto, ieri, a un canadair che operava per spegnere un incendio scoppiato sul monte Calcinera, alle pendici dell’Etna, nel territorio di Linguaglassa.
Il velivolo, dopo aver fatto un lancio d’acqua, ha urtato un costone del rilievo, è precipitato e all’impatto con il suolo è esploso. Ancora dispersi i membri dell’equipaggio, Matteo Pozzoli, 58 anni, di Erba (Como) ex pilota dell’Aeronautica militare e Roberto Mazzone, 62 anni, di Salerno. Non è chiaro chi dei due fosse al volante al momento dello schianto.
Prima della conferma ufficiale sui nomi dei piloti, tra i familiari il timore di una tragica fine era più che fondato. «Purtroppo sembra essere così», aveva dichiarato il fratello di Matteo, Ismaele, al quotidiano La Provincia di Como. Figlio dell’ex sindaco di Erba Filippo Pozzoli, eletto per l'allora Lega Nord tra il 1995 e il 2002, il pilota disperso vive da anni a Viterbo e ha alle spalle una lunga carriera da pilota, prima nell’Aeronautica militare poi nell’aviazione civile e, in particolare, in quella antincendio. Nel 1997 era ai comandi di un caccia militare che ebbe un incidente sul monte Lupone, in provincia di Latina: lui si salvò, mentre l’altro pilota, Maurizio Poggiali, morì. Pozzoli venne condannato in via definitiva per omicidio colposo a un anno e sei mesi e per danno erariale dalla Corte dei Conti.
«Un uomo con molto sangue freddo e una grande esperienza, serio, silenzioso, riservato e posato che aveva fatto di una passione il suo lavoro». Così Gennaro D’Alessio, bancario salernitano in pensione, descrive l’amico Roberto Mazzone. I due si sono conosciuti da ragazzi, entrambi sono stati volontari di una associazione che gestisce un servizio di ambulanza a Salerno: «Soccorso Amico». «Da allora siamo sempre rimasti in contatto - dice - Entrambi, anche da adulti, abbiamo continuato a operare come volontari nella nostra associazione». Mazzone faceva l’istruttore di volo. «A Salerno era molto noto e apprezzato «, racconta l’amico. La vittima lascia la moglie, magistrato, e due figli.
Da ieri la Protezione Civile, i vigili del fuoco e i Forestali sono impegnati nelle loro ricerche. Col passare delle ore sono quasi nulle le speranze di trovarli in vita. Il Canadair è della società internazionale Babcock che effettua servizi antincendio per i vigili del fuoco. La società ha annunciato di avere aperto un’inchiesta sull'incidente e ha inviato dei tecnici sul posto. Indaga anche la Procura di Catania.
Intanto, ha espresso il proprio dolore anche il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca: «Esprimo, a nome della Croce Rossa Italiana, grande dolore per il grave incidente che ha visto precipitare un canadair impegnato a domare un incendio in Sicilia. La solidarietà dell’Associazione va alle famiglie dell’equipaggio, ai vigili del fuoco, alla Protezione Civile e a tutti i soccorritori impegnati in queste difficili ore», ha detto.
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