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Cinque scosse di terremoto in 6 ore sull'Etna, il vulcanologo: «Faglie diverse, non è sciame»

Il vulcanologo Marco Neri

Cinque scosse di terremoto in sei ore sul versante orientale dell'Etna. Cosa sta succedendo? Lo spiega Marco Neri, vulcanologo, primo ricercatore dell'Istituto nazionale di Geofica e vulcanologia di Catania.

Queste scosse possono definirsi uno sciame sismico?

«Ritengo che non possano definirsi uno sciame sismico. Quest'ultima definizione viene utilizzata quando si ha una concentrazione di terremoti in cui non c’è un singolo terremoto di magnitudo predominante. Pertanto, per quanto riguarda i terremoti di stamane si tratta di pochi eventi probabilmente generati da faglie diverse e dunque non si può parlare di vero e proprio sciame sismico».

Questa sismicità superficiale del basso versante orientale etneo è iniziata da qualche giorno, quasi simultaneamente alla ripresa dell'attività del cratere di Sud-Est. Sono riconducibili all'eterna attività del vulcano Etna?

"La sismicità di questa mattina presto è stata molto superficiale, praticamente al livello del mare, ed ha riguardato le faglie del basso versante orientale ad est di Santa Venerina. Il sisma 2.0 delle 9:09 ha avuto epicentro in Valle del Bove ed è più profondo (5.1 km)».

Da ciò cosa si deduce?

«Che si tratta quindi di faglie diverse, che però potrebbero essere indotte a muoversi dalla risalita del magma nel condotto centrale del vulcano, come fa supporre la ripresa di emissioni di cenere dal Cratere di Sud-Est dei giorni scorsi. Tuttavia, è pur vero che le faglie del versante orientale etneo si possono muovere anche indipendentemente dall'attività vulcanica, rientrando tra quelle strutture tettoniche che deformano il fianco orientale dell'apparato facendolo muovere lentamente verso est, in direzione del bacino ionico».

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