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«Prima ammazzo te e poi lei»: arrestato a Maletto, minacciava moglie e figlioletta di 5 anni

La Procura di Catania ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un trentunenne di Maletto. Ad eseguirla i carabinieri della locale stazione. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violazione degli obblighi assistenziali. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulle reiterate condotte de trentunenne nei confronti della moglie di 25 anni, dalla quale viveva ormai separato, nonché della figlioletta di appena 5 anni.

La vicenda trae origine dalla decisione della donna di separarsi dal coniuge che, durante il loro rapporto matrimoniale, le avrebbe spesso riservato condotte minacciose e violente, «a causa - spiegano gli investigatori - della sua insana presunzione di possesso e della smodata gelosia nei confronti della giovane moglie». Nel corso della loro tormentata relazione, infatti, l’uomo si sarebbe lasciato andare a pericolosi atteggiamenti - quasi al limite dell’autolesionismo- quando ad esempio, dopo un litigio per futili motivi e mentre si trovava in auto con la moglie, avrebbe strappato a quest’ultima la maglia per evitare che potesse scendere dalla vettura, pigiando sull’acceleratore ed adottando una guida spericolata al fine di terrorizzarla con il rischio di provocare un incidente stradale che avrebbe potuto coinvolgere anche i pedoni o gli altri veicoli in transito. L’uomo avrebbe spesso colpito con schiaffi e pugni la donna che, addirittura in gravidanza, sarebbe stata volutamente spintonata e fatta rovinare a terra.

Dopo l’avvenuta separazione dalla moglie, il trentunenne avrebbe costantemente tenuto sotto controllo la donna, seguendola in auto o a piedi nei luoghi da lei frequentati, con l’obiettivo di individuare le persone che le si avvicinavano, minacciandola attraverso telefonate o videochiamate di far del male a lei e ad un suo eventuale nuovo compagno, per il solo fatto d’essersi a lei avvicinato. «Ti rovino! … io ti vedo! Guarda a quello che fai, io vedo tutto quello che fai!», le avrebbe detto.

Vittima di tale aggressività anche la figlia della coppia. In un’occasione, recatosi presso il luogo di lavoro della donna, il marito l’avrebbe aggredita con urla e minacce rivolte anche alla bimba, ovviamente terrorizzata: «Prima ammazzo te e poi ammazzo lei!». A bordo della propria autovettura, si sarebbe poi allontanato a forte velocità con una manovra spericolata, così facendo cadere a terra l’ex moglie che si trovava accanto alla bambina, salvo ritornare alcuni minuti dopo per prendere a pugni un testimone. In quella circostanza la ragazza ha subito un «trauma cranico non commotivo, trauma contusivo alla spalla, gomito, polso e mano sinistri», con una prognosi di 8 giorni refertata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte.

L’uomo, dopo la separazione, non avrebbe nemmeno assolto ai suoi doveri di mantenimento nei confronti della giovane e della loro figlia e, pertanto, il gip del Tribunale etneo ha emesso l’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari in un’abitazione diversa da quella coniugale, con applicazione del braccialetto elettronico per garantire il mantenimento della distanza minima di un chilometro dalla vittima.

 

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