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Aci Castello, trovati in un garage tre quadri antichi rubati in un museo dieci anni fa

Si tratta di dipinti olio su tela, con cornici di antica fattura, del valore complessivo di 100 mila euro. Erano stati portati via dal Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania

I carabinieri con i quadri ritrovati

Ad Aci Castello i carabinieri, hanno denunciato un uomo di 69 anni, già gravato da precedenti di polizia, per ricettazione di opere d’arte.

I carabinieri della stazione di Aci Castello hanno perquisito l’abitazione di un uomo che era stato segnalato dal comando Tutela patrimonio culturale di Siracusa, quale frequentatore sospetto di un noto mercatino delle pulci di Catania. Durante la perquisizione, all’interno del garage di pertinenza dell’appartamento, i carabinieri hanno trovato 3 dipinti olio su tela, con cornici di antica fattura, del valore complessivo di circa 100 mila euro. Grazie all’ausilio dei militari del nucleo Tpc, che hanno la possibilità di consultare nell’immediato la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, i tre quadri sono stati subito analizzati e si è scoperto che erano stati rubati il 3 aprile del 2013 presso il museo civico Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania.

I dipinti ritrovati sono Due bambini in stile lezioso, risalente alla fine del Settecento, con stile ascrivibile al pittore Francesce Boucher, Console Cornelio inginocchiato davanti ad un angelo in atto di sottomissione del potere civile al potere religioso dell’artista Sciuti e Donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo, attribuito all’artista Sebastiano Guzzone.

Il proprietario del garage ha dichiarato di avere comprato i quadri presso una bancarella del mercato catanese, ma non è stato in grado di dimostrare l’effettivo acquisto e per questo motivo è stato denunciato a piede libero per ricettazione.

Durante l’anno in corso, l’azione di contrasto in danno del patrimonio culturale è stata caratterizzata da una sostanziale diversificazione delle tipologie di attività, che ha toccato anche altri ambiti di intervento. In provincia di Catania i fenomeni criminali di maggiore rilievo sono stati individuati nell’aggressione ai beni culturali di natura archeologica e di antiquariato e, nello specifico, sono state denunciate 7 persone su 10 perquisizioni effettuate. Non sono mancati controlli preventivi presso siti museali, archeologici e paesaggistici, nonché presso attività commerciali dedite alla compravendita di oggetti di antiquariato. Nel corso di queste attività, sono stati sequestrati circa 3.500 reperti archeologici, come vasi, anfore e monili di epoca greco-romana, nonché dipinti antichi e sculture, molti dei quali trafugati anche dall’interno di chiese, per un ammontare di oltre un milione e mezzo.

I carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio culturale hanno acquisito la loro preparazione anche tramite corsi tenuti dal ministero per dei Beni culturali. Il Comando Tpc è riuscito, negli anni, a raccogliere un patrimonio di dati e di elementi investigativi e di analisi tale da richiedere già negli anni Ottanta l’impiego di sofisticati strumenti informatici. È nata così la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che contiene informazioni sui beni da ricercare, di provenienza sia italiana sia estera, e sui reati collegati: il database contiene circa 126 mila eventi e 3.188.000 oggetti, con oltre 354 mila immagini, ed è il più ampio ed articolato al mondo, uno strumento di indagine insostituibile, di recente reso ancor più sofisticato, che può dare un notevole contributo anche all’analisi dell’attività operativa e alla pianificazione dei suoi sviluppi.

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