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L'incidente sul lavoro ad Aci Sant'Antonio e il dolore per Antonio: «Facevi sempre festa, balla anche lassù»

Il trentunenne era anche un organizzatore di eventi e in tantissimi lo conoscevano. Il sindaco Quintino Rocca: «Siamo vicini ai familiari che hanno perso in modo beffardo una persona cara»

«Possiamo solo provare ad immaginare la rabbia e lo sgomento dei familiari in questo momento. Il lavoro dovrebbe offrire opportunità di vita, non dovrebbe condurre alla morte». Quello del sindaco di Aci Sant'Antonio, Quintino Rocca, è soltanto uno dei messaggi di dolore condivisi sui social dopo la tragica morte di Antonio Pistone, l'operaio di trentuno anni che ha perso la vita in un incidente sul lavoro ieri, 18 aprile: mentre tentava di liberare una donna rimasta bloccata in ascensore, l'impianto è improvvisamente ripartito e lui è rimasto schiacciato tra la cabina e la porta dell'ascensore.

Il primo cittadino prosegue: «Non voglio aggiungere altro che non sia cordoglio in questo momento nei confronti di chi ha perso in maniera tanto beffarda e ingiusta una persona cara, rimandando in un secondo momento qualsiasi altro tipo di riflessione». Quello che è successo nel condominio di via Marchese Casalotto ha profondamente scosso due comunità, quella di Aci Sant'Antonio, dove il ragazzo stava lavorando, ma anche quella di di Aci Castello, dove l'operaio abitava. Antonio era molto conosciuto, nel tempo libero organizzava eventi e feste: in tanti conservano di lui ricordi felici, all'insegna della spensieratezza.

«Vogliamo ricordarti con il tuo sorriso anche quando tutto stava cadendo a pezzi non smettevi mai di far festa» hanno scritto alcuni amici. «Trascorrere del tempo con te era una gioia - scrive Lucio - momenti indimenticabili, che nulla spazzerà via. Sarai sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incontrarti e conoscerti, caro Antonio nostro». E ancora: «Eri sempre sorridente, positivo, un ragazzo speciale non se ne può andare così. Adesso non ti vedrò più nelle serate, non mi metterai più in lista. Che ingiustizia». E poi: «Ora farai ballare anche tutte le stelle del cielo, balla come solo tu sapevi fare anche lassù». «Che vita ingiusta - aggiunge Rosario - ci eravamo promessi di vederci presto, ma quel giorno ora non arriverà mai. Non riesco a trattenere le lacrime, sarai sempre nei miei pensieri».

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