CATANIA. «Settembre volge al termine e nonostante per i 69 lavoratori della Myrmex si avvicini febbraio 2016, data oltre la quale non sarà più possibile per loro usufruire di ammortizzatori sociali, tutto tace. Tace soprattutto il presidente della Regione Crocetta, che lo scorso giugno aveva assicurato ai lavoratori di voler fissare in tempi brevi un nuovo incontro per stringere un accordo con almeno uno dei due nuovi potenziali compratori del laboratorio che si sono rivelati, almeno a parole, interessati». Lo affermano in una nota i rappresentanti sindacali di Cgil, Filctem Cgil, Uil e Cisal di Catania. «Il clima è teso. Non è possibile - aggiungono i sindacalisti - che con una scadenza oramai così vicina come quella del prossimo febbraio le istituzioni siano sprofondate in un silenzio indifferente, a partire dagli assessori regionali al Lavoro e alle Attività produttive, che non hanno più mantenuto il filo diretto con lavoratori e sindacati».
Intanto i lavoratori e i rappresentanti sindacali si sono incontrati nei locali della Camera del lavoro di Catania. Erano presenti per la Cgil il segretario generale Giacomo Rota, il segretario confederale Margherita Patti, il segretario della Filctem Cgil Sicilia Giuseppe D'Aquila e Giovanni Romeo della segreteria provinciale insieme ai segretari Alfio Avellino della Uil e a Nuccio Canarelli per la Cisal. I sindacati ricordano come due imprenditori (uno nel ramo farmacologia, di calibro nazionale, e uno legato al mercato delle cellule staminali, di calibro internazionale) hanno visitato la sede nei mesi scorsi ma anche che «la Regione e l'azienda non si sono presentate al faccia a faccia tra proprietà, istituzioni e sindacato tenutosi al Ministero delle Attività Produttive». «Chiediamo a Crocetta di riceverci, così come ci era stato promesso, e in tempi rapidi. Alla Regione - aggiungono i sindacati - chiediamo poi di partecipare alla nuova convocazione ministeriale che potrebbe essere fissata per il 29 settembre. Eppure la delibera della Regione che consente di avvalersi della facoltà di acquisire l'azienda ad un euro, in caso di inadempienza dell'imprenditore, cosa accaduta nella realtà, è ancora valida e ne esigiamo l'immediata esecutività».
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