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Catania, al Comune va in scena il "bilancio lumaca"

CATANIA. Il bilancio-che-non-c’è, uscito in luglio dalla giunta Bianco ma finora «non pervenuto» in Consiglio comunale, potrebbe essere esaminato tra dieci giorni dall’assemblea cittadina. L’arrivo del commissario «ad acta», inviato dall’assessorato regionale agli Enti Locali, ha impresso un’accelazione alla storia senza fine del preventivo 2015. Ieri, nel corso della conferenza dei capigruppo, sono state indicate due date: il 21 consegna del parere da parte dei revisori, il 29 discussione consiliare. Il condizionale, comunque, è d’obbligo perchè appena cinque giorni fa il collegio contabile — composto da Natale Strano, Fabio Sciuto e Carlo Cittadino — aveva presentato una richiesta di proroga, segnalando ancora una volta la mancanza di una lunga lista di documenti.

I revisori avevano scritto di essere «impossibilitati a esprimere parere», non disponendo di «tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale, prospetto ai fini del patto di stabilità, piano triennale di contenimento delle spese, programma delle collaborazioni autonome e limite massimo delle spese, elenco delle entrate e delle spese con carattere di eccezionalità, quadro analitico relativamente ai servizi con dimostrazione della percentuale di copertura». E ancora: «Prospetto delle spese di personale, dettaglio dei trasferimenti erariali, elenco dei mutui e prestiti in ammortamento, completamento delle attestazioni dei responsabili dei servizi circa l’inesistenza di ulteriori debiti». Ieri, dunque, un’improvvisa accelerazione in questa ”maratona” di bilancio che al Comune dura ormai da almeno cinque mesi. Il vicepresidente della Prima commissione, Niccolò Notarbartolo, parla di «situazione surreale».

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