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Paternò: crisi Qè, ipotesi contratti di solidarietà

CATANIA. "Si sta lavorando per evitare il licenziamento collettivo. L'azienda è propensa per trovare una adeguata soluzione. La nostra proposta? contratti di solidarietà". Gianluca Patanè della Cgil-Telecomunicazioni, fa il punto della vertenza Qè, al termine di una lunga riunione tra i sindacati e la proprietà del call-center.

Sono a rischio circa 210 posti di lavoro dei quali 90 a tempo indeterminato e 122 a progetto. Azienda, con due strutture in contrada Tre Fontane e in contrada Monafria, tratta le commesse Inps, Sky, Enel e Wind. "Al termine della riunione - dice ancora Patané - è stato sottoscritto un verbale che in un certo senso ci trova in sintonia".

Per quanto riguarda i lavoratori a progetto (sino ad un massimo di 60 (minimo 40), potranno riprendere a lavorare da oggi o al massimo da lunedì prossimo, visto che la società ha potenziato le postazioni del capannone di Tre Fontane, dopo avere subito lo sfratto - la pigione non veniva pagata dadue anni - nell’altra struttura. «Il resto dei lavoratori a progetto - dice il sindacalista - dovrebbero riprendere tra non molto».

Lunedì previsto un incontro con il sindaco di Paternò al quale il sindacato ha chiesto la disponibilità a mettere a disposizione dei locali.

Per i lavoratori a tempo indeterminato è stata avanzata la proposta dei contratti di solidarietà; una soluzione che non dispiace alla proprietà.
«Ho convocato azienda e sindacato per lunedì mattina - dice Mauro Mangano - per affrontare insieme la questione e verificare spazi di trattativa per una vertenza che preoccupa i paternesi».

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