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Terremoto di Santo Stefano, nessuna ricostruzione. Protesta dei comuni etnei

È trascorso un mese dalla nomina di Salvatore Scalia a commissario per la ricostruzione dei comuni etnei colpiti dal terremoto di Santo Stefano. Un altro mese trascorso inutilmente perché la ratifica della nomina da parte del governo Conte non ha concluso ancora il suo iter e, di fatto, si è fermi esattamente al giorno dopo il sisma.

Eppure l'indicazione di Salvatore Scalia, magistrato in pensione, fino a due anni fa procuratore generale di Catania, e poi commissario straordinario del Comune di Acireale, dopo le dimissioni del sindaco Roberto Barbagallo, in seguito ad una indagine della magistratura, era stata salutata con entusiasmo e speranza da tutti, amministratori locali, cittadini e istituzioni, anche perchè così si superava una fase di stallo che, di fatto, aveva contrapposto il governo regionale con quello nazionale.

Scalia, tra l'altro, conosce benissimo il territorio e le sue problematiche, non solo per il recente incarico al Comune acese, e alcune frazioni di Acireale sono state particolarmente danneggiate, ma anche perché risiede a Zafferana, tanto che fu indicato subito come presidente del Comitato spontaneo dei terremotati di Fleri e Pisano, due frazioni di Zafferana, e poi eletto portavoce del coordinamento dei comitati spontanei, carica dalla quale si è dimesso contestualmente all'incarico di commissario straordinario per la ricostruzione.

L'articolo completo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia di oggi.

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