Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'operaio edile morto a Paternò, la protesta dei sindacati

Il corpo dell'operaio coperto da un telo nel luogo dell'incidente sul lavoro

«Oggi Angelo Aiosa, operaio edile di Paternó iscritto al nostro sindacato, ha perso la vita mentre lavorava in contrada Erbe Bianche. Saranno i magistrati ad appurare le reali dinamiche dell’incidente ma, almeno apparentemente, non sembra che ci siano le condizioni per parlare di un cantiere sicuro». Lo scrivono in una nota Cgil e Fillea Cgil di Catania, che si stringono con dolore ai familiari dell’operaio precipitato ieri da un solaio, e piangono «l'ennesima vittima di un sistema che non è in grado di assicurare controlli di alcun genere sui cantieri».

«La notizia dell'ennesima morte di un operaio di sessantuno anni sul posto di lavoro a Paternò - intervengono il segretario reggente della Filca Cisl di Catania, Giuseppe Famiano, e il responsabile Filca Cisl di Paternò, Rosario Di Mauro - ci sconvolge profondamente e nell’esprimere la nostra vicinanza alla famiglia della vittima, chiediamo che si intervenga immediatamente per evitare questa mattanza senza fine che fa registrare la media di un morto ogni tre giorni».

«Continueremo a contare i morti - sottolineano il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, e il segretario della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito - sino a quando la sicurezza nei cantieri grandi come in quelli piccoli o domestici, non sarà garantita. La rabbia che accompagna il dolore delle perdite non ci abbandonerà sino a quando le vittime non saranno ridotte finalmente a zero. In ogni occasione pubblica e privata, e da molti anni, la Cgil insiste nel ricordare che in provincia di Catania, il netto sottodimensionamento degli ispettori del Lavoro non permette all’ispettorato stesso di coprire il territorio».

«In via informale - aggiungono i due sindacalisti della Cgil - sappiamo che gli ispettori a Catania addetti al servizio sono solo in 8. A Catania, nel solo settore edile, sono attivi 2253 imprese e ben 10714 operai distribuiti nei 3772 cantieri. La crescita significativa di infortuni è in parte dovuta al netto aumento della produttività del settore edile, e nulla sappiamo degli incidenti che avvengono nei lavori in nero. Bisogna che le imprese e le stazioni appaltanti comprendano che la sicurezza non deve essere un costo ma un investimento».

«Occorre fermare queste “stragi del dovere”, dove padri di famiglia, e operai di oltre sessanta anni devono continuare a lavorare nei cantieri», dicono invece i due sindcalisti della Cisl, secondo i quali «è assolutamente inconcepibile che un lavoratore edile dopo i sessanta anni venga ancora impiegato in un settore come quello edile che richiede prontezza di riflessi e forze necessarie per affrontare le difficoltà tipiche di questo lavoro. Chiediamo con forza che vengano intensificati e potenziati i controlli degli organi ispettivi per arrestare questo drammtico bollettino da guerra. Auspichiamo inoltre che venga istituito in prefettura un tavolo tecnico sugli infortuni sul lavoro al fine di redigere un Protocollo d’intesa con tutti gli organi ispettivi per la vigilanza e sicurezza sui luoghi di lavoro nel settore edile».

«Ci auguriamo - aggiunge il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D'Anca - che la sicurezza sul lavoro diventi oggi la priorità dell'agenda politica e venga inserito nel programma di tutti i candidati alle prossime elezioni regionali perché il diritto alla vita e la tutela di tanti padri di famiglia che escono da casa per portare un pezzo di pane ai propri figli non può avere colore politico ed è una battaglia che va combattuta tutti insieme». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario generale della Cisl di Catania Maurizio Attanasio, che precisa: «La sicurezza sul lavoro sconta la mancanza di controllo serrati per la carenza nell’Ispettorato del lavoro, che ha solo due unità per i cantieri delle costruzioni e che anche con l’apporto del nucleo investigativo dei Carabinieri non riesce a soddisfare le necessità. E risente anche di un forte deficit culturale da recuperare, e per questo continuano a chiedere a tutti gli organi competenti che la sicurezza diventi tema cruciale da affrontare fin dai primi livelli di istruzione scolastica».

 

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia