«Arriva una ventata di aria pulita in un territorio purtroppo a lungo condizionato dalla presenza della criminalità organizzata che ha impedito di respirare a numerosi imprenditori e famiglie oneste». Lo afferma Giuseppe Scandurra, vicepresidente nazionale di Sos Impresa - Rete per la Legalità, commentando l’operazione Terra Bruciata dei carabinieri del comando provinciale di Catania. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia etnea, ha consentito di disarticolare i componenti del gruppo mafioso dei Sangani, operante nella zona di Randazzo, inquadrato nel clan Laudani.
«È un pesantissimo colpo - aggiunge Scandurra - inferto dallo Stato nei confronti di chi per anni, come documentato dagli inquirenti, ha esercitato un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona i cui titolari venivano intimiditi con minacce e danneggiamenti per sottostare al pagamento del pizzo. Proprio a quegli imprenditori, come coordinamento nazionale e regionale di Sos Impresa - Rete per la Legalità e con le nostre associazioni antiracket operanti sul territorio, vogliamo ribadire la vicinanza della nostra associazione, pronta a sostenerli ed accompagnarli nel loro percorso, con la certezza che solo il coraggio della denuncia può contribuire a recuperare la libertà perduta. Un grazie infine - sottolinea Scandurra - va alla magistratura ed Carabinieri che con questa operazione hanno ridato un po’ di serenità a comunità che purtroppo negli anni hanno dovuto subire anche il trauma di gravissimi fatti delittuosi come quelli del 1993 con gli omicidi a Randazzo».
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