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"Troppi immobili, un peso per il Comune", polemiche al consiglio di Catania

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Il presidente della nona commissione consiliare, Salvo Tomarchio: «Un problema i locali sfitti che restano inutilizzati e sono preda dei vandali»

CATANIA. «Da circa un anno abbiamo posto l’attenzione sui fitti passivi e fatto rilevare all’amministrazione comunale che alcuni affitti stipulati negli anni precedenti non erano congrui alle stime attuali di mercato». Salvo Tomarchio, consigliere di opposizione e presidente della commissione Tributi, rivendica una sorta di ”diritto di primogenitura” sul caso-affitti che in queste ore è stato nuovo terreno di scontro in maggioranza tra l’assessore alle Politiche finanziarie, Giuseppe Girlando, e l’esponente Pd Niccolò Notarbartolo. Il presidente Tomarchio spiega così il lavoro svolto in questi mesi dalla sua commissione: «Abbiamo ricevuto l’elenco dalla direzione Patrimonio, abbiamo cercato di capire come potesse intervenire l’amministrazione per dismettere o rinegoziare i contratti di locazione». «Purtroppo — prosegue il consigliere di Area Popolare — devo constatare, dopo varie sedute di commissione e sopralluoghi, che non v’è stata un’attività solerte da parte degli uffici competenti come noi chiedevamo. Per i dirigenti e lo stesso assessore Girlando, ciò è dovuto a carenze di personale. Piuttosto che sprecare tanto denaro pubblico, però, sarebbe il caso di riorganizzare gli uffici e ridurre ulteriormente gli sprechi».

Così come aveva fatto nei giorni scorsi lo stesso Girlando, anche Tomarchio entra nel dettaglio di una delle voci più pesanti del bilancio cittadino: «Dai dati in possesso della commissione Patrimonio, l’amministrazione ha dismesso circa quindici immobili per l’ammontare di 975 mila 500 euro e rinegoziato undici affitti per un risparmio totale di 446 mila euro. Credo che si possa fare molto di piu! Il problema maggiore, comunque, è rappresentato dai locali sfitti che sono di proprietà comunale e che non risultano utilizzati. Inoltre, sono vandalizzati o in condizioni precarie. Stiamo valutando se non sia opportuno darli in comodato a gruppi, associazioni e in generale a chi risulti in condizione di garantire lo stato d’uso ottimale o la ristrutturazione dei locali, in modo che ciò non pesi sul gia grave bilancio comunale».

 

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