CATANIA. «Un presidente, un consiglio d’amministrazione, un ... addetto stampa». Tra la provocazione e l’idea concreta, Area Popolare e Grande Catania insieme con Forza Italia hanno presentato ieri mattina a Palazzo degli Elefanti il «manifesto» di opposizione sulle aziende partecipate. Se ne parlerà giovedì 5 in Consiglio comunale, nel corso di una seduta straordinaria che ancora una volta potrebbe, però, tenersi in un’Aula semivuota: «Noi ci saremo, questo è certo!», affermano Manlio Messina e Giuseppe Castiglione. I due capigruppo — assente ieri il collega azzurro Santi Bosco — non hanno certo dimenticato i ripetuti ”flop” delle recenti assemblee, vanificate da decine di assenze e mestamente concluse dalla dichiarazione di «mancanza di numero legale».
Il centrodestra contesta la «svendita» delle partecipate, ma propone una drastica riduzione delle società comunali: «Ne basta una sola», dicono gli esponenti dei tre gruppi. E spiegano: «Preoccupiamoci della spending review cominciando dai consigli d’amministrazione, dai revisori dei conti, dalle presidenze. Non è giusto che paghino solo e sempre cittadini e lavoratori. I primi sono costretti a fare i conti con numerosi disservizi, mentre ai secondi si chiedono sacrifici e si riducono i soldi in busta paga».
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