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Il presidente dell'Anm sul video pubblicato da Salvini: «Chi lo tira fuori dopo 5 anni?»

Santalucia lancia sospetti e ribadisce il diritto dei magistrati di partecipare a manifestazioni: «Quella non era contro il governo, c'era anche la Cei»

Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia (foto di Riccardo Antimiani/Ansa)

«Non si è trattato di una manifestazione contro le politiche governative di contrasto all’immigrazione illegale ma di una manifestazione che invocava il ripensamento del ministro dell’Interno del tempo, Salvini, che non faceva sbarcare per giorni e giorni alcuni migranti dalla nave Diciotti. Una manifestazione che ha raccolto il mondo dell’associazionismo ma anche la chiesa con la Cei, un atto umanitario più che di contrasto alle politiche governative. Un fatto successo cinque anni fa». Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia (nella foto), commentando ad Otto e mezzo su La7 le vicende attorno al video della giudice di Catania Iolanda Apostolico. Santalucia, anche lui catanese, è tornato a parlarne stasera in tv dopo essere intervenuto già in giornata.

«Se il fatto è così grave e scandalizza così tanto perché si agisce a cinque anni di distanza e non subito? Il sospetto - dice ancora il presidente del sindacato dei giudici - è che venga fatto perché non siano graditi alcuni provvedimenti del giudice è più che fondato».

«Io - aggiunge - personalmente non vado a eventi del genere ma ricordo che la partecipazione alle manifestazioni è un diritto costituzionale che si può esercitare in tanti modi». E ancora: «Ammesso che sia inopportuno, e non sono io a doverlo valutare ma i tribunali, cosa toglie alla gravità di quello che sta accadendo? A cinque anni di distanza si riprende non so bene come un video quando questo magistrato non convalida il trattenimento di tre migranti in applicazione del cosiddetto Decreto Cutro. Non so bene come spunti il video perché non ci ha detto nessuno da chi e dove provengono quelle immagini, se già circolavano online, se era stato trasmesso in televisione o se appartiene alle forze di polizia come sembrerebbe dal modo in cui sono state effettuate le riprese, alle spalle delle forze dell’ordine che contengono il corteo. Questo mi sembra più grave».

Santalucia continua: «Ci sono alcuni diritti che appartengono anche ai magistrati. Si discute se si debba andare ad una manifestazione. Ma si potrà fare un convegno e discutere della questione giuridica dell’immigrazione o si finirà sul giornale se dopo qualche mese verrà fatto un provvedimento che non piace? Il Tribunale di Firenze ha deciso poco dopo quello di Catania e sui giornali si legge già la radiografia di chi sono quei magistrati. Cosa possiamo fare, allora? Non è militanza politica ma partecipazione alla vita pubblica. Il magistrato non lo può fare? Dove lo rinchiudiamo?».

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